Beati i poveri. Dalla legislazione mosaica alla predicazione di Gesù

Roma (NEV), 19 gennaio 2020 – La povertà è contro la volontà di Dio e va combattuta. Non c’è messaggio più radicale che la predicazione biblica possa offrire alla società di oggi, in cui le 8 persone più ricche del mondo posseggono la stessa ricchezza di 3,6 miliardi degli esseri umani più poveri.

A ripercorrere i tratti essenziali di questa predicazione che percorre l’interezza delle Scritture è Eric Noffke, professore di Nuovo Testamento alla Facoltà valdese di teologia di Roma, nel suo libro “Beati i poveri. Dalla legislazione mosaica alla predicazione di Gesù nel Vangelo secondo Luca” (ed. San Paolo, pp. 192, euro 20).

Eric Noffke

Il volume pone la testimonianza biblica nel contesto del mondo greco e romano che indica la causa della miseria nella pigrizia del povero, che è quindi responsabile della situazione in cui si trova, o nella volontà degli dei che, in quanto tale, non va contrastata.

Per la religione d’Israele, spiega Noffke, la povertà è invece il prodotto dell’ingiustizia umana che sovverte il volere di Dio, tanto che il ricco spesso è descritto come oppressore del popolo e infedele alle leggi del Signore.

E’ quanto emerge dalla legislazione mosaica, dalle leggi sull’anno giubilare, e si amplifica nella denuncia dei profeti verso una classe dirigente indifferente alla causa del misero: “vendono il giusto per denaro e il povero a causa di un paio di sandali; desiderano veder la polvere della terra sulla testa degli indifesi, violano il diritto degli umili” (Amos 2:6-7).

Rembrandt, Il ricco stolto

Gesù riprende questa tradizione profetica che ritroviamo nella sua espressione più radicale nel Vangelo secondo Luca, nel quale Noffke enumera ben 23 brani in cui compare il tema della povertà: dal Magnifica di Maria alla parabola del ricco e Lazzaro e a quella del ricco stolto, senza dimenticare le Beatitudini che in Luca, a differenza del parallelo in Matteo, al “Beati i poveri” associa anche la maledizione “Guai ai ricchi”.

La radicalità del messaggio di Gesù nel Vangelo secondo Luca, ripresa anche dall’Epistola di Giacomo, è probabilmente da associare ad un imborghesimento della comunità cristiana, di cui iniziano a far parte anche persone abbienti: l’invito a combattere l’ingiustizia viene pian piano sostituito da più generiche esortazioni alla misericordia e all’elemosina.

Il Vangelo secondo Luca sembra anche proporre una via di redenzione per i ricchi, incarnata nel personaggio di Zaccheo (Luca 19), il fraudolento esattore delle tasse che promette a Gesù di restituire quattro volte tanto a tutte le persone che ha frodato. Redistribuire la ricchezza è l’unica soluzione per stare al passo della radicale predicazione biblica.