A Lampedusa, memoria e futuro

Ieri sull'isola la commemorazione ecumenica, in ricordo delle vittime del naufragio del 2013, con il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia Luca Maria Negro

Roma (NEV), 4 ottobre 2021 – “Non c’è futuro senza memoria” è stato il titolo della commemorazione ecumenica che si è svolta ieri, 3 ottobre, a Lampedusa, per ricordare l’anniversario della morte in mare di 368 persone, nel 2013.
Nella notte tra il 2 e il 3 si è svolto un momento di cordoglio e ricordo, davanti al monumento dedicato alle vittime del naufragio del 2013. Alla cerimonia ecumenica, introdotta da Marta Bernardini, coordinatrice di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, sono intervenuti Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia e Monsignor Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento, a partire da un passo biblico, il Deuteronomio 4, 9-14, al cui centro vi è proprio il tema della memoria. All’incontro erano presenti e hanno portato la loro testimonianza anche Vito Fiorino – che salvò 47 migranti con il suo peschereccio – ed alcuni sopravvissuti del naufragio del 2013.

“Noi oggi siamo riuniti per commemorare una tragedia – ha detto il pastore Luca Maria Negro durante la cerimonia presso la parrocchia di San Gerlando – per ricordare un tragico naufragio che ha comportato la morte di 368 esseri umani. Eppure non siamo qui per la morte, ma per la vita: perché solo tenendo viva la memoria, solo guardandoci dal dimenticare quanto è successo, solo guardandoci dall’abbassare la guardia rispetto a tutte le tragedie dell’immigrazione, in mare e in terra, noi potremo vivere, noi e la nostra discendenza.  Concludo richiamando un versetto biblico che ci esorta a non dimenticare, la lettera agli Ebrei, 13,2: non dimentichiamo l’ospitalità, letteralmente la filoxenia, l’amore per lo straniero. Perché – e qui la lettera agli Ebrei rimanda all’episodio in cui Abramo e Sara ricevono degli angeli credendoli dei semplici viandanti – alcuni praticando la filoxenia, ‘senza saperlo, hanno ospitato angeli’. Così anche noi abbandoniamo la nostra xenofobia, il timore irrazionale dell’immigrato, dello straniero, per riconoscere che Dio si serve anche di lui, di lei, lo straniero e la straniera, per darci la sua benedizione”.

Qui il libretto della cerimonia che si è svolta ieri a Lampedusa: Libretto liturgia 3 ottobre 2021


 

Per approfondire: intervista di Adnkronos a Marta Bernardini e Marta Barabino