Per la pace in Kazakistan

La preoccupazione espressa dall'Alleanza evangelica mondiale (WEA) insieme all'Alleanza evangelica dell'Asia centrale (CEAE). E in Italia, la Rete Disarmo, di cui fa parte anche la GLAM, chiede "che venga immediatamente sospesa ogni fornitura di armi al governo e sia sospeso ogni accordo militare con lo Stato del Kazakistan".

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Roma (NEV), 11 gennaio 2022 – “Grave preoccupazione per gli attuali disordini politici e sociali in Kazakistan”, è stata espressa dall’Alleanza evangelica mondiale (WEA) insieme all’Alleanza evangelica dell’Asia centrale (CEAE), che hanno chiesto “l’immediata fine delle violenze”.

Il bilancio ufficiale delle persone morte nei disordini che hanno scosso il Kazakistan questa settimana era di 164 persone al 9 gennaio scorso, 103 delle quali nella sola ex capitale Almaty (Fonte: Ansa).

“Esortiamo i funzionari del governo in Kazakistan a ridurre l’escalation dei disordini sociali e i cittadini del Paese a esprimere pacificamente le loro proteste. Chiediamo in particolare a tutti coloro che sono coinvolti nel conflitto di impegnarsi in un processo di dialogo, lavorando per una pace e una riconciliazione durature e una risoluzione delle questioni di fondo. Assicuriamo al popolo kazako le nostre sincere preghiere in questo momento”, hanno detto in una dichiarazione congiunta, il Vescovo Dr. Thomas Schirrmacher, Segretario Generale della WEA, e il Rev. Peter Kremeruk, Segretario Generale della CAEA.

Intanto nel nostro Paese la Rete Italiana Pace e Disarmo, di cui fa parte anche la Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in italiane, ha chiesto “che venga immediatamente sospesa ogni fornitura di armi al governo e sia sospeso ogni accordo militare con lo Stato del Kazakistan”. Secondo le statistiche del commercio internazionale – di cui si parla tra l’altro anche in questo articolo del quotidiano Domani -, “nel 2020 l’Italia ha effettivamente esportato in Kazakistan oltre 465.000 dollari di armi e munizioni, tra le quali è possibile che ci siano munizioni ad uso delle forze di polizia”.

Tornando a quanto sta accadendo nelle ultime ore nell’ex repubblica sovietica, le forze guidate dalla Russia che sono entrate in Kazakistan per sostenere il governo a seguito delle proteste, inizieranno a ritirarsi entro due giorni. Lo ha detto il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, secondo quanto riportato oggi dalle agenzie di stampa, aggiungendo che la missione delle truppe è stata compiuta e che un ritiro graduale dei contingenti dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva, un’alleanza militare che comprende diversi ex Stati sovietici, non richiederà più di 10 giorni.


Per approfondire: “Gli evangelici chiedono la pace in Kazakistan”, da Riforma.it.