Sinodo luterano 2022, “L’Europa ha bisogno di pace”

Iniziato oggi a Roma (con un riferimento ad Asterix) il Sinodo della Chiesa luterana in Italia. Il saluto del presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Daniele Garrone.

Roma (NEV), 28 aprile 2022 – “Io non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”. Con questo versetto (dal Sermone sui Romani 1, 16a e 17) è iniziato oggi, 28 aprile, a Roma, il Sinodo della Chiesa luterana in Italia (CELI). Il culto d’apertura, affidato ai pastori Kirsten Thiele e Carsten Gerdes, ha preso le mosse da un riferimento ai luoghi raccontati nei volumi di Asterix, “il piccolo villaggio gallico che resiste a Cesare e all’impero romano. Ecco come doveva essere a Roma all’epoca: una piccola comunità circondata da tutti coloro che credevano in altre cose. Aveva davvero bisogno di un po’ di incoraggiamento, perchè la tentazione di nascondersi, di non fare qualcosa di diverso, era probabilmente grande”.

L’impatto della pandemia ma anche la crisi internazionale e climatica sono stati al centro della relazione del presidente del Sinodo Wolfgang Prader, che ha ricordato di fronte ai 47 deputati sinodali presenti l’etimologia del termine “sinodo”: “syn”, che significa “insieme” e “odòs”, che vuol dire “sentiero, via” in greco antico”. “Il sinodo – ha dichiarato – è l’organo supremo, l’assemblea dei religiosi e dei laici che norma la dottrina e l’ordinamento della chiesa […] Sulla mia scrivania c’è una piccola croce, che ho ricevuto anni fa, fatta da uno scultore sovietivo, nato in una città che oggi si trova in Ucraina. La guerra non è la soluzione, l’Europa ha bisogno di pace”.

Il Decano uscente, Heiner Bludau, nel rapporto annuale del Concistoro, ha ricordato come “la chiesa non è un’istituzione chiusa in sè” e parlato di un nuovo “scontro tra Est e Ovest”, dovuto alla guerra in Ucraina. E citato la celebra frase di Martin Lutero: “Se anche domani il mondo finisse, pianterei lo stesso nel mio guardino un albero di mele”.

Quale compito per la chiesa luterana in Italia? “Non dobbiamo chiudere gli occhi davanti alle paure che non ci danno pace ma non dobbiamo nemmeno fare determinare la nostra vita dalle paure”, ha detto Bludau.

Il Decano ha anche sottolineato la stretta collaborazione della Chiesa luterana con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia.

E il presidente della FCEI, Daniele Garrone, è intervenuto come ospite alla prima giornata del Sinodo, portando il saluto e il ringraziamento della federazione dei protestanti italiani, e ricordando l’impegno sociale, in particolare per i corridoi umanitari e a favore dei migranti, con i nuovi progetti dell’ostello sociale nella Piana di Gioia Tauro e i progetti in aiuto alla popolazione in fuga dall’Ucraina.

“Libertà e responsabilità: non potevate scegliere un motto più protestante – ha detto Garrone. E, citando Lutero, un’idea che “ci trasforma da esseri incurvati su noi stessi a persone che possono stare con la schiena dritta e guardarsi intorno”, là dove “intorno c’è tanto da fare, per gli altri”.

“La sfida per tutti noi – ha proseguito – , e spero che la FCEI possa servire come spazio per questi ragionamenti, è fare un lavoro di memoria. La Scrittura – dove la storia è vissuta e vista tra memoria e speranza – la preghiera e le nostre strutture assembleari sono strumenti per rispondere alle sfide del presente”.

Infine, in riferimento alla guerra, per Garrone, è necessario, quando si parla di “Occidente”,  “ricordare che la storia ha portato alla libertà. Una storia faticosa e dolorosissima, di cui non dobbiamo nascondere le nefandezze, fatta di secoli di guerre di religione, di intolleranza, di antigiudaismo”, che ha però fortunatamente portato alle democrazie attuali.

I lavori del Sinodo della chiesa luterana in Italia continueranno domani, venerdì 29 e sabato 30 aprile, con l’elezione del nuovo decano e vice decano, per concludersi infine domenica 1° maggio.


Per approfondire: QUI il comunicato stampa n.3, relativo ai lavori della prima giornata del Sinodo CELI.