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Segretariato attività ecumeniche (SAE). “Una fede nuda può diventare un’opportunità”

Chiusi i lavori della 58^ sessione di formazione ecumenica del Segretariato attività ecumeniche. 190 cristiane e cristiani di confessione avventista, anglicana, battista, cattolica, metodista, ortodossa, riformata e valdese hanno parlato, ascoltato, pregato insieme all’insegna di dialogo e condivisione. La presidente Erica Sfredda: “Dio ci chiama a prescindere da quello che abbiamo scritto e detto di lui. E dunque possiamo accogliere la sfida di diventare catalizzatori di speranza, testimoni nel mondo attraverso le nostre vite di una speranza che non delude”

Di
Agenzia NEV
-
1 Agosto 2022
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    Roma (NEV), 1° agosto 2022 – Si è chiusa sabato scorso ad Assisi la 58^ sessione di formazione ecumenica del Segretariato attività ecumeniche (SAE). Con il tema “In tempi oscuri, osare la speranza. Le parole della fede nel succedersi delle generazioni – Una ricerca ecumenica (2)”, la sessione ha coinvolto 190 cristiane e cristiani, ma non solo.

    Laiche e laici, presbiteri, pastore e pastori, teologhe e teologi, docenti, studenti, seminaristi, due vescovi e una vescova hanno trascorso alcuni giorni insieme all’insegna del dialogo e della condivisione. Diverse le provenienze confessionali: avventista, anglicana, battista, cattolica, metodista, ortodossa, riformata, valdese, ebraica. Fra i partecipanti, anche esponenti di organismi quali la Federazione giovanile evangelica italiana (FGEI). L’Azione cattolica. Le Amicizie ebraico-cristiane. Il Coordinamento teologhe italiane. Il movimento dei Focolari.

    Tra i fili rossi intrecciati nel corso delle giornate, il “rivalutare il corpo nella preghiera personale e liturgica”. “Superare gli stili androcentrici nella chiesa”. “Uscire dalla mentalità sostituzionista rispetto a Israele”.

    Si tratta della prima sessione organizzata dal nuovo Comitato esecutivo di cui fa parte la neo presidente, la valdese Erica Sfredda. “Siamo chiamati insieme a costruire una nuova storia che si nutra della speranza di poter camminare insieme curando il dolore, le ferite, le tragedie dei secoli passati – ha detto Sfredda nel suo intervento conclusivo –. In questi giorni abbiamo capito che la crisi non è solo negatività ma ci sprona alla conversione al Signore, ci restituisce la forza di vivere e la fiducia in Dio. Abbiamo sentito che siamo confusi, fragili, ansiosi e sperimentiamo una fede nuda che può diventare un’opportunità […].  Dio ci chiama a prescindere da quello che abbiamo scritto e detto di lui. E dunque possiamo accogliere la sfida di diventare catalizzatori di speranza, testimoni nel mondo attraverso le nostre vite di una speranza che non delude. Quindi quello di oggi non è un addio ma è un arrivederci. Ci lasciamo con un po’ di tristezza, ma siamo anche consapevoli della gioia che ci portiamo a casa e sappiamo che il nostro compito è testimoniare nelle nostre vite, nelle nostre comunità e chiese quello che abbiamo ricevuto e di cui ci facciamo a nostra volta donatori”.

    Anche Simone Morandini, membro del Comitato esecutivo, ha evidenziato alcuni aspetti del cammino percorso, parlando dell’ascolto reciproco come qualcosa di attivo: “La speranza è una realtà che si coltiva al plurale, è una dinamica comunitaria, ecclesiale. La si coglie e la si esprime insieme, nell’attenzione rispettosa alle esigenze le une degli altri, ai rispettivi stili di pensiero, di celebrazione, di vita. Un’altra scoperta fatta alla sessione è stata l’importanza di un paradigma intergenerazionale. Essere tutti assieme discepoli e maestri, assumere una postura di apprendimento reciproca, essere cercatori di speranza insieme. Questa prospettiva richiede di fare un cambio di passo e nello stesso tempo di custodire i doni ricevuti dalle generazioni e dalle tradizioni precedenti”.

    Foto Laura Caffagnini
    La 58^ sessione si è aperta con una preghiera ecumenica.

    Fra i momenti salienti, l’incontro con la pastora battista e “Ministra itinerante” Lidia Maggi e Claudio Monge, responsabile del Centro domenicano per il dialogo interreligioso e culturale di Istanbul. La tavola rotonda dei giovani sulla concretezza della fede. La visita di monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo. E ancora, i laboratori, anche per bambini e bambine. Molte le presenze dal mondo protestante, fra cui quelle di Fulvio Ferrario, Letizia Tomassone, Paolo Naso e altri.

    Per saperne di più, vai alla raccolta di tutti i comunicati stampa della 58^ sessione cliccando QUI.

    Per i contenuti video, clicca QUI.

    Scarica il programma completo https://www.saenotizie.it/Sessioni/2022/BrochureSAE2022rid.pdf

    A seguire, una selezione dei contenuti curati da Laura Caffagnini.

    PRATICARE LA SPERANZA NEL BARATRO

    Tavola rotonda con monsignor Roberto Filippini, vescovo di Pescia e membro della Commissione episcopale ecumenismo e dialogo della Conferenza episcopale italiana, e Paolo Naso, politologo e saggista, membro della Commissione studi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).


    ENTRARE NELLO SHABBAT

    Liturgia ecumenica preparata dal Gruppo di animazione preghiera e liturgia. Con il pastore valdese Michel Charbonnier, coordinatore. Alessandro Martinelli, animatore liturgico cattolico. Margherita Bertinat del SAE di Verona. Elda Possamai del SAE di Torino.


    MARTIN LUTHER KING, TESTIMONE DI SPERANZA

    Reading musicale “Martin Luther King. Una storia americana” tratto dall’ultimo libro di Paolo Naso, con l’etnomusicologo Alberto Annarilli, Elisa Biason ed Elena Malandrino.


    PER AMORE DELLE GENERAZIONI FUTURE, GIÀ QUI

    La guarigione di un muto da parte di Gesù al centro della predicazione della pastora valdese Letizia Tomassone alla Santa Cena celebrata giovedì sera alla Sessione SAE di Assisi. Pane, vino, grappoli d’uva sono stati l’invito a un’assemblea composita di donne e uomini che hanno trovato l’unità attorno alla mensa comune della Parola.


    PAROLE NUOVE PER COMUNITA’ AUTENTICAMENTE UMANE

    Dal clima culturale, al clima meteorologico, al clima delle relazioni tra stati, paesi e culture… In tempi come questo è necessario cambiare anche le parole delle chiese. Moderati dal teologo cattolico Simone Morandini, ne hanno parlato in una tavola rotonda tre figure “storiche” e affezionate del SAE: il teologo valdese Fulvio Ferrario, il presbitero ortodosso romeno Traian Valdman e la teologa cattolica Cettina Militello.


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