Il saluto di Daniele Garrone

Il saluto del presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, all'Assemblea-Sinodo BMV riunita a Torre Pellice.

Roma (NEV), 23 agosto 2022 – Di seguito il saluto di Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, lunedì 22 agosto, all’Assemblea-Sinodo BMV riunita a Torre Pellice:

“Signor Presidente e Signora Presidente dell’AS, Signora Moderatora, Signor Presidente dell’UCEBI, care sorelle e cari fratelli,

nel porgervi il fraterno saluto del Consiglio della FCEI, voglio darvi qualche aggiornamento su eventi recenti o imminenti.

Scelgo – tra i molti fronti del nostro impegno – due esempi che mi hanno suscitato pensieri che voglio condividere.

  • E’ stato aperto e funziona l’Ostello sociale nella piana di Gioia Tauro. Offre ospitalità dignitosa a braccianti immigrati e – nel periodo in cui essi lasciano il territorio per lavorare altrove – funge da foresteria per vacanze. Sullo sfondo c’è l’oscuro mondo dello sfruttamento di questi immigrati che taluno definisce “irregolari” o “illegali” da parte di regolari cittadini italiani. Del lavoro di questi “irregolari”, “illegali” beneficiano gli acquirenti regolarmente italiani della frutta che essi raccolgono … Una singolare torsione dei concetti di irregolarità e illegalità.
  • Il 27 luglio, superata una serie di difficoltà che avevano ritardato la cosa, nonostante il protocollo sottoscritto il 4 novembre 2021, è giunto a Fiumicino il primo corridoio umanitario per afghani, soprattutto afghane. Tra i donatori che hanno sostenuto l’impresa, un filantropo ebreo. Nel suo discorso ha constatato come questo arrivo fosse nella linea “abramitica”, cioè vedesse uniti ebrei, cristiani e musulmani. Ha poi aggiunto che lo motivava un vecchio principio ebraico, quello del tiqqun ha-’olam, che potremmo tradurre come “riparazione del mondo”. Fare quel che è possibile per aggiustare qualcosa di guasto nel mondo. Noi generalmente cerchiano concetti più ambiziosi per motivare le nostre azioni. Mi ha colpito la forza connessa alla apparente debolezza di questa motivazione: ci sono tanti guasti, prova nel tuo piccolo ad aggiustarne uno …

Dal 29 ottobre al 1 novembre p.v. avremo, dopo i rinvii legati alla pandemia, la nostra Assise.

  • Noi che siamo qui condividiamo pienamente ciò che è anche affermato nello Statuto della FCEI: l’Assise non è una vetrina per l’esterno, ma per così dire il “pensatoio” assembleare. Un’occasione per riflettere insieme, dibattere e dare indirizzi per il lavoro che l’Assemblea metterà in atto. Vi chiediamo perciò di raccomandare questa dimensione ai delegati che le vostre chiese invieranno e di coltivarla nella riflessione previa e nella preghiera.
  • Come motto abbiamo scelto “Sentinella, a che punto è la notte …?” (Isaia 21,11)

Il tema generale è “Cosa vediamo? Cosa dobbiamo dire? Libertà e democrazia; globalizzazione e pace; lavoro e ambiente”. Lo faremo più ampiamente, ma vorrei brevemente esplicitare il senso di questa proposta.

“Che cosa vediamo?” cioè: in rapporto a quali dati, fatti, processi, insomma con quale analisi affrontiamo il nostro tempo? Da qui all’Assise, pensiamo se e come sono cambiate le realtà a cui fanno riferimento i termini che abbiamo scelto.

“Che cosa dobbiamo dire?” Non cosa sappiamo sicuramente dire, non ciò che ci viene spontaneamente da dire, non le nostre percezioni, ma ciò che dobbiamo dire, la parola che emerge dopo il silenzio e lo studio e la preghiera che la complessità dei problemi ci ha imposto.

Grazie per il vostro sostegno alla Federazione, buon lavoro per questa vostra sessione”.