Ospedale evangelico internazionale di Genova. Nuova convenzione con Tavola valdese

Roma (NEV/chiesavaldese.org), 20 ottobre 2022 – Il 10 ottobre 2022, presso la sala consiglio dell’Ospedale evangelico internazionale (OEI) di Genova, si è svolto un incontro tra la Moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta, e la Presidente dell’Ospedale, Barbara Oliveri Caviglia, alla presenza dei componenti del Consiglio di Amministrazione.

Durante l’incontro, che si è concluso con la firma della nuova Convenzione tra la Tavola valdese e l’Ospedale evangelico internazionale, la Presidente ha ricordato i grandi cambiamenti vissuti dall’Ospedale. Dal 2011, anno dell’entrata in vigore dell’accordo per la gestione trentennale, rinnovabile, dell’ospedale di Genova-Voltri, di proprietà dell’ASL3 ‘Genovese’, in aggiunta alla sede storica di Genova-Castelletto, che ha rappresentato un forte segnale alla città di Genova e anche a livello nazionale. La Convenzione accompagna il nuovo Statuto OEI, approvato dal Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi lo scorso agosto. Uno strumento di lavoro che, come ha detto la Moderatora, “non solo ha intercettato i cambiamenti necessari per la modernizzazione del sistema di governance di un’azienda che negli ultimi anni ha fortemente aumentato il suo ruolo, ma ha anche voluto salvaguardare il legame con le Chiese, responsabilizzandole maggiormente”.

Il nuovo Statuto – e di conseguenza la Convenzione la cui premessa ben riassume tutte le tappe non solo della vita dell’ospedale ma anche dei rapporti tra l’Ospedale e l’Ordinamento valdese nel quale l’Ospedale è inserito nonché i suoi rapporti con lo Stato – per la Moderatora ha saputo intercettare i dati e la complessità dell’Opera che richiedono un alto livello di governance affidata dal Consiglio di Amministrazione al Direttore Generale Alessio Parodi che da anni gestisce l’Ente con competenza e professionalità.

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L’OEIGE è attivo da 165 anni. Viene infatti fondato nel 1857, a seguito di un’epidemia di colera, quando si costituisce un Comitato composto da rappresentanti delle diverse chiese evangeliche (anglicana, presbiteriana scozzese, riformata svizzera, valdese). Il Comitato sottoscrive una dichiarazione di impegno a costituire un luogo di cura per poter offrire assistenza sanitaria ai numerosi evangelici presenti in città, dedicato ai più bisognosi, sia residenti, sia di passaggio, di qualunque nazionalità e rivolto a tutti gli ammalati, anche ai poveri.