Roma (NEV), 25 ottobre 2022 – Mentre le comunità religiose mondiali si radunano al Colosseo di Roma per la Cerimonia conclusiva dell’incontro “Il grido della Pace”, il Mediterraneo avvolge altri morti.
Il “grido di pace” raccoglie tante voci e tra queste vogliamo riprendere quella di Paolo Naso, già coordinatore del progetto Mediterranean hope (MH) e attuale referente per le relazioni istituzionali di MH in seno alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Paolo Naso ha parlato questa mattina nel corso dell’annuale incontro internazionale di preghiera e dialogo per la pace tra le religioni mondiali, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Il contesto è quello del Forum sulla responsabilità delle religioni nella crisi della globalizzazione.
“Il cristiano non accetta il male – ha detto Naso –. Dietrich Bonhoeffer non si rassegnava al male totale e assoluto che vedeva crescere attorno a lui; Martin Luther King non si è rassegnato al male razzista che impregnava la sua chiesa e la stessa comunità cristiana; Desmond Tutu non si è piegato al male dell’apartheid e di un sistema di norme che creava gerarchie basate sul colore della pelle. Ciascuno a suo modo si è posto il problema del contrasto al male, si è chiesto come fermare il fiume della violenza e dell’odio. È la sfida che abbiamo di fronte noi oggi. Come accade sulle migrazioni globali, la politica non sembra trovare soluzioni. Né vediamo quel ‘popolo della pace’ che in passato marciava compatto per il disarmo nucleare o per la guerra in Iraq”.
Nel suo intervento, Paolo Naso ha rimarcato il valore di quella che ha chiamato “la più importante avventura ecumenica di questi anni: l’impegno comune a ideare, realizzare e promuovere in Europa i corridoi umanitari”.
Paolo Naso affronta poi la questione ucraina: “Di fronte a questo scempio di umanità, persino la voce dei cristiani è divisa. Le contrapposizioni attraversano anche la nostra comunità di fede. È uno scandalo, un inciampo drammatico alla credibilità della nostra fede. E allora? La preghiera certo, come accadrà tra qualche ora. E poi? Riusciamo a dire e a fare qualcos’altro, qualcosa di più?”.
Sono tre le domande, secondo Paolo Naso, da cui ripartire. “Riusciamo a dire che la guerra non può essere benedetta? […] Riusciamo a dire, insieme, che la pace deve essere giusta o non è? […] Infine, riusciamo a dire insieme che l’utilizzo dell’arma nucleare non può neanche essere contemplata tra le opzioni militari plausibili? Questo vale per la Russia, certamente, ma anche per gli alleati dell’Ucraina, per gli Stati Uniti e per il campo occidentale in cui l’Italia si riconosce”.
Per leggere l’intervento integrale di Paolo Naso all’incontro internazionale di preghiera e dialogo per la pace tra le religioni mondiali organizzato da Sant’Egidio (Roma, 23/25 ottobre 2022) clicca qui di seguito. Paolo Naso – Non rassegnarsi al male.
Fra le presenze evangeliche all’evento, anche il presidente FCEI, pastore Daniele Garrone. Per leggere la meditazione di Garrone clicca qui di seguito. Daniele Garrone – La parola di Dio genera sogni.
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