16 giorni per vincere la violenza, 4° giorno. Interruzione volontaria di gravidanza: il mio corpo sono io

"Memorie" (2016), installazione di Daniela Capaccioli, rete metallica - foto Elena Ribet

Roma (NEV), 28 novembre 2022 – Pubblichiamo, a puntate e giorno per giorno, gli approfondimenti del fascicolo “16 giorni contro la violenza” curato dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) dal 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, fino al 10 dicembre. Per rivedere la presentazione ufficiale del fascicolo, clicca qui.


GIORNO 4: 28 NOVEMBRE

Interruzione volontaria di gravidanza: il mio corpo sono io


DOMANDA
per discutere

Come accom-
pagnare una
donna nella
sua decisione di
abortire?


L’aborto si ripropone oggi come un pro-
blema politico: il vento delle destre con-
servatrici si abbatte sulle donne, facen-
do regredire le libertà di scelta sul loro corpo
conquistate negli anni ‘70.
Negli USA la Corte Suprema, stabilendo
che l’aborto non è un diritto costituzionale,
ha demandato ai singoli stati di legiferare in
proposito, così che più di 30 milioni di donne
in 16 stati non hanno accesso all’interruzione
di gravidanza.
In Ungheria è in vigore una legge sul “bat-
tito fetale”, che obbliga i medici a fornire alle
donne “indicazioni evidenti sui segni vitali del
feto” per dissuaderle dall’intervento chirur-
gico: non è un vero “battito cardiaco”, bensì
un suono del monitor a ultrasuoni che rappre-
senta gli impulsi elettrici emessi dalle prime
cellule.
In Italia, la legge 194 sull’Interruzione Vo-
lontaria della Gravidanza (nonostante abbia
ridotto del 40% il ricorso all’aborto nei suoi
42 anni di applicazione) è ancora fortemente
ostacolata dal numero altissimo di obiettori,
ginecologi e anestesisti (in media 70%, ma in
Molise 95%, e in molte regioni 90%), nonché
dall’assenza di informazioni chiare, anche
sulle Ivg farmacologiche.
“I divieti e le altre restrizioni all’aborto
colpiscono in modo sproporzionato le donne
povere, quelle vittime di discriminazioni raz-
ziali, nonché provenienti dalle zone rurali, le
persone LGBTIQ, le donne con disabilità, le
adolescenti, le donne migranti, e le famiglie
monoparentali con un capofamiglia donna”.
Ha osservato il Parlamento Europeo, che il 7
luglio 2022 ha proposto di inserire “il diritto
all’aborto sicuro e legale” nella Carta dei dirit-
ti fondamentali dell’Unione europea.


Proposta di visione:

WATER

regia di Deepa Metha, Canada, India

2005, 114’


Storia di una sposa-vedova bambina rinchiusa con altre donne, secondo la tradizione hindu, in un ashram/monastero. Alcune di loro si ribellano ispirandosi al messaggio di libertà di Gandhi.



VERSETTO BIBLICO


“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio?” (1 Corinzi 6, 19a)

COMMENTO

Corpo come tempio dello Spirito, imperativo alla purezza. Il tempio non può essere “sporco”, impuro, deve essere immacolato, luogo che ospita l’irraggiungibile.

A donne e uomini, sono state imposte queste parole per giustificare una vita immacolata, perfetta confezione esterna da mostrare al mondo.

Eppure, non è proprio lo Spirito di Dio che libera, aprendo alla speranza? Come può, la casa di Dio, essere interpretata come spazio di costrizione, paura, di ordine violento? Non dovremmo rileggere queste parole accogliendo la liberazione e l’autodeterminazione che Dio offre nel Cristo ad ogni sua creatura?

Quella decisionale ed esistenziale che spezza le gabbie del patriarcato che dicono che non decidiamo noi dei nostri corpi.

Corpo come tempio dello Spirito, casa che ospita l’inatteso, quello della Parola che ti libera, che ti dice che non devi rispondere alle norme e all’immagine decisa da altri.

Tu sei creatura unica, libera, amata agli occhi di Dio che non abita in templi di pietre, ma vive nelle relazioni sane e vere che sappiamo costruire.


PREGHIERA

Signore, che hai preso corpo,
hai camminato, toccato,
abbracciato, guarito. Spirito che
danza e che abita, Dio della
liberazione toccata con mano
e vissuta nel corpo. Insegnaci
ad ascoltare l’alterità partendo da noi:
corpi, vite, sguardi,
abbracci, sorrisi e lacrime,
grovigli diversi, legati da Te,
gli uni alle altre.

 


Il fascicolo “16 giorni per vincere la violenza” è scaricabile integralmente in formato PDF (clicca al link di seguito): 16 giorni FDEI 2022 (disponibile anche in tedesco, inglese e spagnolo).

Si parla di Iran, di Afghanistan, di Argentina, ma anche di lavoro; di giovani; di contraccezione, aborto, prevenzione; di politica. E di felicità.

La pubblicazione contro la violenza sulle donne si trova anche come inserto cartaceo all’interno del settimanale Riforma.


“16 giorni contro la violenza” è una campagna internazionale annuale che inizia il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e termina il 10 dicembre, Giornata dei diritti umani. Anche il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) aderisce alla campagna con diverse iniziative.