Il Servizio Civile che costruisce la pace. XXI Rapporto Annuale CNESC

Roma (NEV), 14 aprile 2023 – Il XXI Rapporto annuale degli Enti che fanno parte della Conferenza nazionale enti Servizio Civile (CNESC) racconta una comunità impegnata nella costruzione della pace. Della CNESC fa anche parte la Diaconia valdese (Commissione sinodale per la diaconia – CSD).

Il rapporto, scaricabile al seguente link, https://www.cnesc.it/Allegati/RapportiCnesc/21 Rapporto Cnesc 2020.pdf, si riferisce al bando ordinario 2020, le cui attività si sono sviluppate nel 2021 e 2022.

Una prima fotografia dall’entrata in vigore dei programmi di intervento e del passaggio definitivo al Servizio Civile Universale, scrive la CNESC.

La lettura del Rapporto permette di cogliere la ricchezza e l’ampiezza degli interventi verso le comunità attivati nel biennio 2020-2021, in un momento storico davvero difficile, segnato ancora dagli effetti della pandemia – dichiara la Presidente CNESC Laura Milani -. Eppure le organizzazioni socie CNESC hanno saputo organizzarsi ed intercettare il desiderio di molti giovani, dopo un anno di lockdown, di impegnarsi e di fare qualcosa di concreto a sostegno delle comunità. Sono stati ben 19.680, infatti, i giovani che hanno svolto il servizio in uno dei progetti proposti dalle organizzazioni socie: più del 50% nell’assistenza, il 26,7% nell’educazione e nella promozione culturale, il 9,6% nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, e in minor parte nella protezione civile, nell’agricoltura sociale, nella tutela dell’ambiente e all’estero. Modi diversi ma concreti di costruire la pace”.

Gli enti CNESC hanno investito per il bando 2020 quasi 110 milioni di euro, circa 36 milioni in più rispetto a quelli investiti nel bando precedente. “Un investimento dovuto in parte all’aumento dei giovani avviati al servizio – scrive ancora la CNESC -, ma soprattutto a un aumento di complessità, di burocrazia, di oneri in capo agli enti, a tutti i livelli. Da qui le istanze di semplificazione da parte della CNESC, che chiede in particolare di passare da programmi di intervento presentati annualmente a una presentazione triennale, con un orizzonte temporale che permetta quindi di avere un reale impatto sui problemi e sui bisogni identificati, evitando agli enti di dover ripresentare ogni anno progetti con contenuti molto simili a quelli dell’anno precedente.”

Questo XXI Rapporto, le cui attività intercettano fra l’altro il 50° anniversario dal riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare e dall’istituzione del servizio civile, conclude il comunicato, “racconta una comunità vivace e capace di dotarsi di spazi di riflessione, confronto e innovazione, che mette la CNESC nella condizione di qualificare il proprio contributo all’attuazione del servizio civile, all’interno di un metodo collaborativo fra soggetti del sistema SCU che – speriamo – venga sempre più ripreso e valorizzato, a partire dal Dipartimento e dalle Istituzioni Regionali e locali”.


CNESC – Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile raggruppa alcuni dei principali Enti accreditati con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile. Le sue sedi sono presenti in 3.557 Comuni, 108 province e 101 Stati esteri. Rappresenta 7.171 organizzazioni senza scopo di lucro e 247 Enti pubblici, con 17.859 sedi di attuazione.

Alla CNESC aderiscono: Acli, Aism, Anpas, ASC Aps, Anspi, Assifero, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Avis Nazionale, Caritas Italiana, CESC Project, CIPSI, Cnca, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Ist. Don Calabria, Diaconia Valdese, Federazione SCS/CNOS – Salesiani per il sociale, Federsolidarietà / CCI, Focsiv, INAC, Legacoop, MCL, MOVI, Shalom, Telefono Azzurro, Unicef, UNITALSI, UNPLI, UILDM, Vides – Italia

Osservatori: Movimento Nonviolento , Cesc, Opera Don Orione

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