Srebrenica, 28 anni dopo: mai dimenticare

La moderatora della Chiesa di Scozia nei luoghi del genocidio del 1995. Articolo di Riforma.it

Roma (NEV/Riforma.it), 3 luglio 2023 – L’11 luglio 1995, nell’ex Jugoslavia, si consuma il massacro di Srebrenica. In questi giorni in cui rincorre il ventottesimo anniversario da quei giorni la moderatora dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, la pastora Sally Foster-Fulton, si trova a Srebrenica. “Visitare una città dove sono stati massacrati più di 8.000 uomini e ragazzi è stata una delle esperienze più strazianti della sua vita ma capace di portare stimoli da tanto male”, ha detto.

Foster-Fulton ha affermato che è terrificante trovarsi faccia a faccia con la disumanità di cui sono capaci le persone e incontrare le vittime che chiedono la pace e condividono le lezioni di riconciliazione con il mondo.
Ha aggiunto che il viaggio a Srebrenica in Bosnia ha fornito un duro “promemoria del fatto che semplicemente vivere l’uno accanto all’altro non è abbastanza e le persone devono abbracciare le differenze e vivere l’una con l’altra”.

La pastora aveva già visitato la città nel 2015 come parte di una delegazione guidata dall’ente di beneficenza Remembering Srebrenica Scotland, che commemora il genocidio e promuove la coesione e la tolleranza della comunità attraverso le lezioni apprese.

Il primo presidente dell’organizzazione è stato la pastora Elizabeth Lorna Hood, moderatora dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia 2013-14.

La città bosniaca, sotto assedio dei serbi guidati dal generale Ratko Mladić, era nel ’95 zona protetta dell’Onu e vi erano confluiti molti bosniaci dai territori vicini, in cerca di rifugio dalla guerra. Gli ordini di Radovan Karadžić: “Creare a Srebrenica una situazione di totale insicurezza e disperazione”. Il generale Mladic svuotò perciò la cittadina della Bosnia orientale dai suoi 40 mila abitanti, musulmani bosniaci; trentamila fra donne e bambini vengono deportati e in pochi giorni 8000 uomini e ragazzi (12 mila secondo i parenti delle vittime) vengono massacrati. L’11 luglio 2010 il Parlamento Europeo istituisce il “Giorno della memoria per le vittime del genocidio di Srebrenica”.

Mladić è stato catturato il 26 maggio 2011 dopo 15 anni di latitanza. Accusato di genocidio e crimini contro l’umanità, sarà giudicato dal Tribunale dell’Aja.