Bibbia e sogno. Garrone: “Sognare anche a occhi aperti per il nostro bene”

Da sinistra, Daniele Garrone, Giampiero Comolli, Manuel Kromer. 19 agosto 2023 - Torre Pellice (TO)

Torre Pellice (NEV), 22 agosto 2023 – A margine del Sinodo valdese 2023 si è tenuta la presentazione del libro “Bibbia e sogno” di Giampiero Comolli. Ha dialogato con l’autore il pastore Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), nonché professore di Antico Testamento presso la Facoltà valdese di Teologia. Ha moderato l’incontro Manuel Kromer, direttore della casa editrice Claudiana.

Daniele Garrone ha posto una serie di domande e ha messo a fuoco alcuni temi che percorrono il libro di Comolli, dove il sogno nella Bibbia viene raccontato con diverse sfaccettature e appare come misteriosa rivelazione.

Garrone parte con un excursus. Ernesto Ayassot è pastore a Torino dal ’54 al ’68 e propone una serie di sermoni su “I monti della Bibbia”. Non sul perdono, sulla grazia, su Dio, ma sui monti. “Pensiamo al Sinai, questo monte che ha due nomi e nessuno sa dove sia” ha detto Garrone. Si potrebbe scrivere un libro sui monti dal punto di vista archeologico, storico, geografico… e invece qui abbiamo dei sermoni. Un altro esempio: il “riso”, nel senso del “ridere” nella Bibbia. Garrone cita volumi sullo humor nella Bibbia, nell’antichità, nella grecità (proprio Garrone firma alcuni saggi sul tema riso, comicità, ma anche “Ridere e irridere nella Bibbia ebraica”). Molti i temi a cui si presta la Scrittura: il vino nella Bibbia; il maiale nella Bibbia (studio fatto a Fossano nell’ambito di una iniziativa della Facoltà di veterinaria); il pane (sul quale si possono trovare monografie, come una specifica voce in una enciclopedia accademica); ma anche la spada, la prostituta, o molti altri temi e parole chiave.

Il libro di Comolli parla di sogno e di sonno nella Bibbia. “Quando questo libro arriverà in biblioteca lo metteremo nella categoria ‘edificazione’ – afferma Garrone –. Qui troviamo la costruzione di un discorso che prende il testo così com’è, molto da vicino, lo segue e lo legge. Ad esempio, nella lettura del sogno della moglie di Pilato, Comolli cerca un collegamento con il celebre gesto del ‘lavarsi le mani’”.

Scrive Matteo: “Mentre egli sedeva in tribunale, la moglie gli mandò a dire: «Non aver nulla a che fare con quel giusto, perché oggi ho sofferto molto in sogno per causa sua»”. E poco oltre: “Pilato, vedendo che non otteneva nulla, ma che si sollevava un tumulto, prese dell’acqua e si lavò le mani in presenza della folla, dicendo: «Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi»”. Cosa lega queste due frasi? Per Comolli, la parola “giusto”.

Dice Garrone: “Si tratta di una intuizione anche sul piano esegetico. Costrutti apparentemente estranei ci appaiono vicini. Comolli ha la capacità di interrogarsi e stare abbracciato al testo per ridirlo”.

L’edificazione di Comolli, secondo Garrone, è “sapienziale”. In alcuni di quei libri della Bibbia, a volte un po’ “snobbati” dai protestanti (come Proverbi, Giobbe), si trova – dice ancora il pastore -, una voce che “Vuole guidarci a una vita riuscita, insegnarci a vivere bene, ad avere successo. Insegnarci a non fallire a partire dall’esperienza. Pensiamo al versetto del salmo ‘In pace dormiró’. La Bibbia, per Comolli, può anche indicarci un metodo per trovare buone immagini ipnagogiche. Nelle Scritture possiamo cercare parole, mormorare parole che agiscono in noi e aiutano a rigenerarsi. Possiamo imparare come dormire, come sognare anche a occhi aperti per il nostro bene”.

Daniele Garrone conclude il suo intervento con un “interrogativo critico” a partire dal sogno di Salomone. “Quando Dio dice a Salomone di chiedergli tutto quello che vuole, Salomone dice ‘Dà al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?’. Un re deve saper giudicare e governare, e dunque ci chiediamo: questo testo parla a noi? Si potrebbe risalire a un germe onirico? Nell’Antico testamento i sogni sono raccontati a partire dal significato, e chi racconta la storia si inventa il sogno. Anche le visioni spesso sono un pretesto per dire altro. Ad esempio, quando sono stato consulente biblico per i film di Bernabei, i grafici avevano difficoltà a immaginare le macchine volanti dell’Apocalisse. L’autore dell’Apocalisse, spiegai, ha costruito quelle immagini a partire da simboli, quindi è il simbolo che determina la raffigurazione – conclude Garrone –. E il significato è trasposto come significante”.

Facendo riferimento anche alle proprie esperienze oniriche, Comolli “esplora le narrazioni dei sogni e delle ore notturne presenti nella Bibbia: vi troverà quelle parole che la sera ci aiutano a chiudere sereni gli occhi, e a riaprirli di nuovo sereni al mattino. Sono passi biblici che ci dischiudono un mondo nuovo: la meraviglia inattesa del sonno pacificato e luminoso” si legge sul sito Claudiana. Lo stesso Comolli scrive: “Esiste una sapienza biblica del buon dormire, una via biblica del coricarsi in pace, disponendosi a ricevere sogni di vita. Insegnamento tanto più prezioso in un’epoca come la nostra, in cui facilmente si dorme troppo poco e anche male, spesso agitati dall’ansia, spesso acquietati soltanto da un sonnifero potente. Mentre nelle Scritture troviamo parole che la sera ci aiutano a chiudere sereni gli occhi, per riaprirli di nuovo sereni al mattino. Occorrerebbe allora andarle a cercare con attenta calma, sia nell’Antico Testamento, sia nel Nuovo Testamento. E forse ne vale davvero la pena. Perché una volta disposte finalmente l’una accanto all’altra, tali parole ci dischiuderanno un mondo nuovo: la meraviglia inattesa del sonno pacificato e luminoso, dei sogni così rigeneranti e speranzosi e consolanti, da farci supporre che siano stati inviati a noi dallo Spirito stesso del Signore”.

La presentazione si è tenuta alla Galleria civica Filippo Scroppo di Torre Pellice (TO) il giorno 19 agosto 2023.