Roma (NEV), 1° dicembre 2023 – Il 25 novembre è stata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Per questa occasione, da diversi anni, la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) cura un fascicolo speciale con spunti di riflessione, domande per discutere, approfondimenti e meditazioni, rivolto a tutte le persone e a tutte le comunità. Pubblichiamo, a puntate e giorno per giorno, tutte le pagine del fascicolo “16 giorni contro la violenza” curato dalla FDEI. I 16 giorni vanno dal 25 novembre fino al 10 dicembre, Giornata dei diritti umani. Per rivedere la presentazione ufficiale del fascicolo, clicca qui.
GIORNO 7, 1° DICEMBRE 2023
GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA CONTRO L’AIDS
Licenziamento abusivo
DOMANDE per discutere: Come rivolgersi o parlare di una persona sieropositiva senza stigmatizzarla?
Dopo l’adozione da parte dei governi della Dichiarazione di Pechino e della Platform for Action ad oggi non sono state rispettate e mantenute le promesse per migliorare la vita di donne e ragazze e tutelarle in stato di vulnerabilità. Il rapporto We’ve got the power. Donne, ragazze e contrasto all’HIV informa che l’AIDS è ancora la principale causa di morte per le donne tra 15 e 49 anni e che circa 6000 giovani donne tra 15 e 24 anni sono infettate dall’HIV ogni settimana nel mondo. L’associazione LILA denuncia che le donne sono più discriminate degli uomini sul posto di lavoro a causa dell’HIV e che, alla scoperta da parte dei datori di lavoro della loro malattia, vengono attivate azioni contro di loro quali riduzione dello stipendio, blocco della carriera, trasferimenti in altri reparti, sedi o unità per costringerle ad andarsene. La violazione da parte del datore di lavoro dell’articolo 5 della legge n. 135/1990, che prevede che “nessuna può essere sottoposta, senza il suo consenso, ad analisi tendenti ad accertare l’infezione da HIV, salvo che per motivi di necessità clinica e nel proprio interesse”, ha un impatto negativo sulle donne, che vivono con l’HIV: studi indicano che molte persone ritardano il test dell’HIV perché temono che i loro risultati vengano rivelati e poi siano usati come scusa per trasferirle, licenziarle o escluderle dal mondo del lavoro. Ciò può creare un circolo vizioso che porta all’esclusione sociale e all’emarginazione delle donne che vivono con l’HIV e ledono la loro dignità.
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