Guerra a Gaza. Una candela che rimane spenta

La Chiesa riformata unita (URC) inglese ha chiesto alle sue chiese locali di non accendere la seconda candela della corona d'Avvento in solidarietà con le vittime della guerra in Israele e Palestina.

Foto dal sito urc.co.uk

Roma (NEV), 11 dicembre 2023 – “Gesù ha detto: io sono la luce del mondo. Ma perché oggi a Betlemme la luce non splende?”

A non splendere nelle chiese riformate inglesi è la seconda candela della corona d’avvento, in molte tradizioni conosciuta come la candela di Betlemme, che nei culti domenicali di ieri è rimasta spenta.

Un gesto di comunione con i fratelli e le sorelle cristiane della Terra Santa e di solidarietà e memoria per tutte le vittime della devastante guerra in Israele e Palestina.

“I Patriarchi e i capi delle chiese di Gerusalemme – sui legge sul sito della Chiesa riforma unita (URC) inglese – hanno chiesto che le tradizionali funzioni festive in Terra Santa siano sobrie, per riflettere la guerra in corso. Per questo abbiamo invitato le nostre chiese locali a non accendere la candela della seconda domenica di Avvento”.

“In altre parole – prosegue il testo della URC – il suggerimento è che le comunità locali lascino spenta la seconda candela per tutto il periodo d’Avvento, compreso il giorno di Natale”.

La URC è tra le chiese che ha sottoscritto l’appello al primo ministro britannico, Rishi Sunak, affinché si adoperi per un cessate il fuoco che metta fine al conflitto armato.

La URC ha deciso di mostrare il proprio impegno per la pace nelle liturgie del periodo d’Avvento, attraverso una preghiera per tempi di conflitto; una preghiera per la non accensione della seconda candela di Avvento; la pubblicazione di quattro nuovi testi natalizi per il tempo della prova, scritti dal pastore John Campbell.

“Manda, Signore, i tuoi angeli su Gaza, / per reclamare per la pace. / Circonda il dolore con la Tua pace, / opera per rinnovare e liberare. / Come un tempo, per i pastori vicino a Betlemme, / illumina questa notte buia e sbagliata / finché non saremo tutti vinti dalla dolcezza, / unendoci al Tuo canto”.