Argentina. Alluvione a Reconquista coinvolge la locale Chiesa valdese

Roma (NEV), 12 gennaio 2024 – La città di Reconquista, nel nord della provincia di Santa Fe in Argentina, è stata colpita l’altro ieri da intense piogge. L’ingente quantità di acqua caduta ha provocato allagamenti in diverse zone della città, tra cui il Barrio Nuevo dove la Chiesa valdese ha una missione da diversi decenni.

A riportare l’accaduto è l’equipe pastorale del Presbiterio Nord Argentino della Chiesa evangelica valdese del Río de la Plata, che ha diramato una nota dal titolo “Emergenza climatica a Reconquista”.

La comunità locale ha prestato assistenza a diverse famiglie, trasferendole nelle strutture ecclesiastiche situate nel centro della città. Inoltre, accompagnando altre che hanno deciso di restare sul posto, per proteggere i propri beni.

Le acque si stanno ora ritirando. “Adesso arriverà il momento di vedere cosa è successo e come riorganizzarsi – si legge nel testo –. L’assistenza deve continuare, soprattutto per l’approvvigionamento idrico e di cibo poiché il quartiere non dispone di una rete di acqua potabile. Bisogna sostituire vestiti e materassi e servono interventi nelle abitazioni”.

L’impegno delle comunità del Presbiterio Nord e di tutte le comunità del Río de la Plata “sarà una testimonianza necessaria e preziosa” prosegue l’equipe pastorale. E conclude: “In questi tempi ci uniamo in solidarietà con i nostri fratelli e sorelle della comunità valdese della Reconquista, comprendendo il privilegio come dice l’apostolo Paolo nella seconda lettera ai Corinzi (8,3-5): «Infatti io ne rendo testimonianza; hanno dato volentieri secondo i loro mezzi, anzi, oltre i loro mezzi, chiedendoci con molta insistenza il favore di partecipare alla sovvenzione destinata al popolo di Dio. E non soltanto hanno contribuito come noi speravamo, ma prima hanno dato se stessi al Signore e poi a noi, per la volontà di Dio».  Siamo consapevoli non solo del nostro aiuto concreto, ma anche che la nostra preghiera e il nostro pensiero sono con i nostri fratelli e sorelle”.