Torre Pellice (NEV/CS19sinodo03), 27 agosto 2024 – Il Sinodo valdese anche quest’anno ha organizzato una serata pubblica di vivace confronto con la società civile. Nel tempio di Torre Pellice si sono avvicendati sul tema dell’Autonomia Differenziata la moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta, Andrea Giorgis (senatore e professore ordinario di Diritto costituzionale) e Rosy Bindi, ex parlamentare ed ex ministra, presidente onorario di “Salute Diritto Fondamentale” (in collegamento video).
“L’Italia ha bisogno di unità non formale, ma sostanziale, così come sancito dalla Costituzione. Questa legge, di fatto, è un furto di democrazia. Se vogliamo prendere una metafora biblica, pensando alla tunica di Gesù tirata a sorte, qui la tunica la stanno facendo a pezzi” ha detto Bindi, sottolineando l’importanza di un coinvolgimento di tutta la cittadinanza nell’impegno referendario per l’abrogazione.
Giorgis ha affermato: “Se dovessimo arrivare ad avere sistemi di istruzione con programmi di reclutamento del personale docente differenti da una Regione all’altra, verrebbe meno quello che è uno degli aspetti fondamentali e fondanti dell’unità nazionale, l’istruzione e la cultura”.
“La democrazia non è mai dittatura della maggioranza” ha fatto eco Trotta, facendo l’esempio della regolamentazione urbanistica e del rischio di creare un vulnus ai diritti di libertà religiosa individuale. La conoscenza, ha concluso la moderatora della Tavola valdese, è “fondamentale per fare scelte consapevoli e responsabili”.
Insomma, questa occasione di confronto anche istituzionale promosso e proposto dal Sinodo valdese ci mostra i rischi dell’Autonomia Differenziata sul piano della giustizia sociale, con un potenziale incremento delle disparità già esistenti, dei costi per lo Stato e dell’apparato burocratico per la cittadinanza e per le Regioni.
L’Autonomia Differenziata così come prevista dalla legge Calderoli presenta numerose criticità. Sebbene l’articolo 116, comma 3, della Costituzione italiana preveda la possibilità di differenziare le competenze regionali, l’implementazione di tale autonomia rischia di accentuare le disuguaglianze territoriali. Infatti, se non adeguatamente regolamentata e bilanciata, essa potrebbe minare il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione, creando un’Italia a diverse velocità e a diversi diritti. L’accesso a servizi essenziali come sanità, istruzione e welfare dipenderebbe sempre più dalla ricchezza delle singole Regioni piuttosto che da diritti garantiti universalmente. È un tema delicato nel contesto dell’unità nazionale e del rispetto dei principi costituzionali.
I relatori hanno risposo alle domande di Claudio Paravati, direttore di “Confronti” e conduttore della rubrica Rai “Protestantesimo”. La serata è stata accompagnata dalla musica del duo jazz composto da Luigi Bonafede e Massimo Baldioli.
Guarda la registrazione integrale: Serata pubblica del Sinodo Valdese 2024 (youtube.com)
Leggi il resoconto: «Un furto alla democrazia» – Riforma.it
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