Corridoi umanitari. Viaggio legale nell’immigrazione legale

Roma (NEV), 19 maggio 2017 – In una manifestazione dedicata al tema del viaggio non poteva mancare un incontro dedicato ai corridoi umanitari, il progetto pilota – promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), dalle chiese metodiste e valdesi e dalla Comunità di Sant’Egidio –  che fino ad oggi ha portato in Italia, legalmente e in sicurezza, 800 profughi in condizione di particolare vulnerabilità.

A parlarne al Festival biblico domani pomeriggio a Rovigo, (alle 17 presso la sala degli Arazzi di Palazzo Roncale), saranno il pastore Luca Maria Negro, presidente della FCEI, e Alessandra Coin della Comunità di Sant’Egidio, in un incontro dal significativo titolo “Corridoi umanitari. Viaggio legale nell’immigrazione legale”.

Un titolo che sembra rispondere eloquentemente a quelli apparsi nei giorni scorsi su diversi quotidiani che, nella polemica sul ruolo delle ONG nel salvataggio dei migranti, intimavano “basta corridoi umanitari privati”, confondendo i corridoi con i soccorsi in mare. L’accostamento “è del tutto improprio”, ha affermato il presidente FCEI Negro, in una dichiarazione pubblicata dal quotidiano Avvenire lo scorso 18 maggio.

“I corridoi – ha proseguito Negro – che stiamo portando avanti con Sant’Egidio non si sarebbero realizzati senza il protocollo di intesa coi ministeri competenti. La proposta è arrivata da noi promotori una volta individuata la possibilità nel regolamento Schengen, e i ministeri l’hanno attentamente analizzata. Lo Stato ci mette le autorizzazioni e i controlli, noi tutto il resto. I corridoi umanitari, quelli veri, sono esattamente un’alternativa agli sbarchi e una duplice sicurezza: per chi viaggia e non deve affrontare alcun viaggio in mare, e per i Paesi che ricevono, perché controllano in anticipo chi arriva. Dire ‘alt ai corridoi umanitari delle ONG’ rischia di creare confusione e discredito: siamo stupiti. Il salvataggio in mare è doveroso, ma è tutt’altra questione”.