Profughi. Vie legali e sicure anche verso la Francia, il plauso del presidente FCEI

Sottolineando il carattere ecumenico dell’iniziativa, in una missiva al collega francese François Clavairoly, il pastore Luca Maria Negro, presidente FCEI, parla di “segno di speranza nella direzione di un’Europa aperta e solidale, capace di accogliere e integrare”

Arrival at Fiumicino airport (Rome), October 2016

Roma (NEV), 19 gennaio 2017 – “Ho appreso ieri sera, mentre mi accingevo a celebrare l’apertura della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani nella cattedrale di Albano, dell’apertura di corridoi umanitari promossi ecumenicamente anche dalla Francia. E’ una gran bella notizia!”. In una lettera inviata al pastore François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia, il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) – tra i promotori insieme alla Comunità di Sant’Egidio e alla Tavola valdese dei #corridoiumanitari dal Libano – ha voluto sottolineare il carattere ecumenico di questa “buona pratica”, che ha già portato in Italia, per vie legali e sicure, 500 profughi vulnerabili, in maggioranza siriani.

La volontà di aprire vie legali e sicure per profughi anche verso la Francia, da realizzarsi ecumenicamente con i protestanti francesi e Sant’Egidio, tra gli altri, è stata resa nota ieri sera dallo stesso primo ministro d’oltralpe, Bernard Cazeneuve. Un protocollo d’intesa sarà prossimamente firmato con il governo francese.

“Il tema della Settimana di preghiera di quest’anno, la riconciliazione, ci invita ad essere insieme ‘testimoni di riconciliazione’ in un mondo che continua ad alzare muri – prosegue il pastore Negro nella sua missiva -. Nell’introduzione ai materiali della Settimana firmata dai responsabili delle chiese cristiane in Italia, abbiamo voluto fare cenno, proprio come esempio di una testimonianza comune di riconciliazione, al progetto dei corridoi umanitari che abbiamo lanciato insieme ai nostri partner ecumenici un anno fa. Un’esperienza positiva, che purtroppo non era stata ancora replicata in altri paesi europei. Ecco che l’annuncio dell’apertura dei vostri corridoi colma quest’attesa, rappresentando un segno di speranza nella direzione di un’Europa aperta e solidale, capace di accogliere e integrare”.