Siria. Leader religiosi riuniti al CEC: ‘Nessuna soluzione militare alla crisi siriana’

Al Consiglio di Sicurezza dell'ONU richiesta l'adozione di una risoluzione

Roma (NEV), 25 settembre 2013  – Una soluzione politica per il conflitto siriano come unica via verso la pace: lo hanno chiesto insieme leader cristiani siriani, russi, europei e statunitensi al termine di una consultazione internazionale tenutasi lo scorso 18 settembre a Ginevra (Svizzera) presso l’Istituto ecumenico di Bossey. Promosso dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), l’incontro ha visto la partecipazione anche di Kofi Annan, già segretario generale delle Nazioni Unite, e Lakhdar Brahimi, rappresentante speciale dell’ONU e della Lega Araba per la Siria.

“Crediamo che non ci possa essere una soluzione militare alla crisi siriana – si legge nel comunicato stampa diffuso al termine dell’incontro -.  E’ ora che la comunità internazionale assuma le sue responsabilità per mettere un termine alla violenza e per dare inizio ad un processo politico che possa portare la pace per tutti i siriani”, hanno detto i leader religiosi puntando il dito anche contro la precaria situazione umanitaria in Siria e nei paesi confinanti. E molto concretamente hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di adottare “senza indugio” una risoluzione in base all’accordo raggiunto lo scorso 14 settembre tra i ministri esteri di Russia e USA.

Olav Fykse Tveit, segretario generale del CEC, è convinto che le chiese possono avere un ruolo per un effettivo raggiungimento di un accordo di pace tra le parti in conflitto. Nel comunicato finale congiunto si legge: “Le chiese devono alzare la voce nelle loro comunità, nelle loro società, e con i loro governi. Dobbiamo rafforzare il grido che viene dal popolo in modo che coloro che detengono il potere finalmente proteggano il comune interesse dell’umanità”.

Sottolineando la necessità che tutte la parti cooperino a favore di una soluzione politica della crisi siriana, Annan e Brahimi hanno espresso apprezzamento per l’impegno profuso dalle chiese cristiane.