Il Consiglio ecumenico condanna le stragi nelle chiese copte in Egitto

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese, Olav Fykse Tveit, ha espresso dolore e vicinanza alle famiglie delle vittime: “Le persone di fede e di buona volontà si impegnino nuovamente a prendersi cura le une delle altre e a prevenire la violenza” attraverso il dialogo

Interno della chiesa copta di San Marco, Alessandria d'Egitto

Roma (NEV), 10 aprile 2017 – Una immediata condanna degli attentati che a Tanta e ad Alessandria, in Egitto, hanno colpito due chiese copte durante le celebrazioni della Domenica delle Palme è stata espressa dal segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), pastore Olav Fykse Tveit. L’esponente ecumenico ha espresso, a nome della sua organizzazione, profonde condoglianze e vicinanza nella preghiera alle famiglie delle vittime – al momento se ne contano 47 -, alle persone ferite, alla chiesa copta e a tutto il popolo egiziano. “Davanti a tanta brutalità – ha affermato Tveit – tutte le persone di fede e di buona volontà devono rimanere unite e impegnarsi nuovamente a rispettarsi e prendersi cura le une delle altre, a proteggersi reciprocamente e a prevenire la violenza”. Al presidente egiziano al-Sisi, alle autorità religiose e ai governi dell’intera regione, Tveit ha inoltre chiesto di agire “rapidamente e con coraggio per salvaguardare la libertà religiosa dei credenti di ogni fede e garantire la loro sicurezza nel radunarsi nei loro luoghi di preghiera”. Secondo il segretario generale del CEC, “l’azione di governo deve trovare riscontro dalla solidarietà tra mussulmani, cristiani e persone di ogni fede nel denunciare la violenza”. Per questo è necessario che i leader religiosi promuovano “il dialogo tra cristiani e musulmani in Egitto e nel mondo intero”. La Chiesa copta ortodossa è membro del Consiglio ecumenico delle chiese.