Luterani. Una casa per detenuti con benefici di pena

La comunità di Genova cerca partner per un progetto rivolto alle persone carcerate che potrebbero godere di benefici di pena, ma sono costrette a rinunciare perché non hanno un posto dove andare

Foto pixabay

Roma (NEV), 19 luglio 2020 – La comunità luterana di Genova cerca partner per un progetto rivolto alle persone carcerate che potrebbero godere di benefici di pena, ma che sono costrette a rinunciare perché non hanno materialmente un posto dove andare. Lo rende noto la Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI) sul suo sito, dove si legge questa storia:

“Yussuf ha ancora dodici mesi di pena da scontare. Insieme agli ‘Amici di Zaccheo’, associazione fondata nel 2004 con lo scopo di accompagnare i detenuti in un percorso di guarigione e nuova vita, ha iniziato un percorso spirituale in carcere. Questo e il suo comportamento esemplare gli varrebbero un beneficio di pena. Potrebbe scontare i mancanti mesi a domicilio, solo che una casa non ce l’ha e quindi non gli resta che rimanere dov’è. In carcere”.

Yussuf e la sua storia sono inventati, scrivono i luterani, “ma è un caso come tanti, anzi tantissimi”.

Chi resta in carcere, dice l’avvocato Paolo Musso, presidente e referente diaconia della Comunità evangelica luterana di Genova, “sono in gran parte i tossicodipendenti e gli stranieri, i migranti. I poveri insomma”.

Nasce così l’idea di questo progetto, ancora in fase embrionale. Da qui, la richiesta di collaborazione fatta alle comunità della CELI di tutta Italia per la ricerca di spazi e soluzioni abitative per ospitare i potenziali beneficiari. “Si tratterebbe di detenuti che hanno già intrapreso un percorso di recupero – spiega l’avvocato Musso sul sito CELI -. Se c’è la possibilità, è senz’altro meglio tentare di togliere le persone da questo ambiente appena possibile”, anche per contrastare le recidive.

Il progetto pilota potrebbe partire dalla Liguria, dove ci sono sette carceri (Sanremo, Imperia, Savona, La Spezia, Chiavari e i due di Genova). L’idea è stata lanciata nella rete diaconale delle comunità luterane e ha già ricevuto una manifestazione di interesse da Roma e dalla Sicilia.

Leggi la notizia integrale sul sito della CELI

Foto di falco da Pixabay