USA. “Vota”, la mascherina della Chiesa unita di Cristo per le presidenziali

Coronavirus, Black Lives Matter, infiltrazione dei grandi capitali nelle campagne elettorali, cancellazioni dalle liste elettorali… Il complesso contesto delle prossime elezioni statunitensi porta le chiese a rinnovare l’impegno per la giustizia sociale e l’accesso al voto

Roma (NEV), 23 luglio 2020 – L’America della segregazione razziale che negli anni ’60 negava ancora il diritto di voto a oltre venti milioni di afroamericani si avvicina alle prossime elezioni presidenziali. Saranno le 59esime della storia degli Stati Uniti d’America e si terranno il 3 novembre 2020.

Il contesto è quello di un Paese colpito pesantemente dalla pandemia di covid-19 (4 milioni di casi, 150.000  morti, di cui 1000 solo nelle ultime 24 ore), dal razzismo e dalle violenze che hanno dato nuova spinta al movimento Black Lives Matter.

La Chiesa unita di Cristo (UCC), da sempre impegnata per la giustizia sociale e la tutela dei diritti, fra cui quello di accesso al voto, ha creato delle mascherine di protezione anti-contagio con la scritta “VOTE” (vota), i cui proventi sostengono la missione dell’UCC e le attività nazionali per rispondere ai bisogni della chiesa in questi tempi di pandemia. “Il diritto di voto è sacro”, scrive l’UCC, che sta portando avanti la sua lunga tradizione di attivismo per la registrazione e l’educazione degli elettori ad esempio in Georgia. A dicembre 2019 la segreteria dell’Ufficio di Stato ha cancellato 100.000 elettori e gli attivisti registrano violazioni e anomalie di gestione delle liste elettorali.

“Restiamo in salute e siamo chiesa” si legge nella campagna di fundraising dell’UCC, che invita a prendere posizione, attraverso queste mascherine “incoraggiando gli altri a pregare per la pace e a votare alle elezioni di quest’anno”.

La Chiesa unita di Cristo suggerisce l’uso di queste mascherine sia nel quotidiano che per i culti, ma anche per sostenere il movimento Black Lives Matter: “lavora per la pace e ricorda agli altri quanto è importante votare alle elezioni generali del prossimo autunno”. Questa mascherina, per l’UCC, è “ideale tutti i giorni o quando si è fra manifestanti pacifici durante dimostrazioni e marce”.

“Potremmo dover indossare delle maschere – si legge ancora nella presentazione della campagna –, ma non dobbiamo nascondere chi siamo. Siamo chiesa, mentre preghiamo per una rapida risoluzione della pandemia, per la sicurezza dei nostri familiari, degli amici e di coloro che sono in prima linea”.


L’UCC, con l’appello “La nostra fede, il nostro voto”, supporta le chiese e i suoi membri per la tutela del diritto di voto. “Le elezioni contano, siano esse locali, statali o nazionali – ha dichiarato Sandy Sorensen, direttore dell’ufficio dell’UCC a Washington -. Il 2020 è un anno elettorale fondamentale. Le sfide che si presentano alle nostre comunità, alla nostra nazione e al nostro mondo sono immense e urgenti. Il voto è la nostra voce, è il nostro modo di partecipare al bene comune e di contribuire a modellare il modo in cui affrontiamo le sfide politiche che ci attendono. Le voci di fede sono una voce essenziale e unica nel processo elettorale”.

L’impegno delle chiese per un voto libero e responsabile, non solo negli USA, non è cosa nuova. Solo un anno fa, in un congresso a Washington, il movimento ecumenico per la pace e la giustizia globale “Ecumenical Advocacy Days for global peace with justice” (EAD) si è riunito per chiedere al Congresso americano di intervenire per la democrazia e in difesa dei diritti umani in tutto il mondo, per l’eliminazione di conflitti violenti e di tutte le minacce alla dignità umana e all’impegno civile, per il diritto di voto e l’accesso al voto di tutti i cittadini, per superare gli ostacoli determinati dall’infiltrazione dei grandi capitali nel finanziamento delle campagne elettorali. Il movimento EAD raccoglie chiese e associazioni protestanti e cattoliche fra cui il Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli USA (NCCCUSA), la stessa Chiesa unita di Cristo e la Chiesa luterana in America.

A novembre i cittadini americani nomineranno i cosiddetti “grandi elettori” (scelti nel corso di diverse sessioni di primarie); questi si riuniranno in un Collegio per eleggere il nuovo presidente e il vice presidente il 14 dicembre 2020. Il mandato del nuovo presidente inizierà il 20 gennaio 2021.

Donald Trump si candiderà per un secondo mandato nel Partito Repubblicano e molti Stati hanno annunciato che rinunceranno alle primarie in sostegno diretto alla sua candidatura. Sono 27 le candidature per il Partito Democratico, il numero più alto nella storia delle elezioni moderne per la nomina del candidato presidenziale statunitense. Il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America inizierà ufficialmente il suo mandato il 20 gennaio 2021.