Nagorno-Karabakh. Consiglio ecumenico delle chiese chiede una pace duratura

Una cappella in Armenia. Foto Marianne Ejdersten / CEC

Roma (NEV), 16 novembre 2020 – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha lanciato un appello urgente per “una pace duratura fondata sulla giustizia e sui diritti umani” per le persone del Nagorno-Karabakh.

Il comitato esecutivo del CEC, riunitosi nei giorni scorsi, ha rilasciato una dichiarazione a seguito dell’accordo di cessate il fuoco annunciato tra i leader di Azerbaijan, Armenia e Russia, dopo sei settimane di intensi combattimenti per il Nagorno-Karabakh / Artsakh.

“Ci uniamo nella preghiera a sua Santità Karekin II, Patriarca Catholicos di tutti gli armeni, affinché prevalgano saggezza, unità e calma”, si legge nella dichiarazione.

“Condividiamo il dolore con tutti coloro che hanno subito perdite terribili, non solo nei combattimenti dal 27 settembre, ma durante la lunga storia della lotta per l’autodeterminazione nella regione, che ha radicato profondamente l’antagonismo attraverso la perdita di vite preziose” nel Nagorno-Karabakh.

Il CEC, che aveva già espresso preoccupazione per i conflitti in corso, si è detto solidale con le comunità armene minacciate da un nuovo rischio di genocidio contro il loro popolo.

Leggi qui la dichiarazione completa.