Roma (NEV/Riforma.it), 23 dicembre 2020 – Il Comitato Interfedi di Torino nasce in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006. Presieduto dall’allora sindaco Valentino Castellani, ha unito in un tavolo di confronto diversi rappresentanti delle confessioni religiose presenti sul territorio.
“Si tratta di un’istituzione comunale che in questi anni ha già rappresentato un organo importante per la città ma che in questi giorni ha visto riconosciuto il suo ruolo in maniera più formale – scrive su Riforma Susanna Ricci –. È diventato a tutti gli effetti un organo consultivo. Significa che il parere del Comitato entra in gioco su alcune questioni che possono riguardare il rapporto tra le fedi e la città, per esempio nella gestione della sepoltura e della morte, e delle varie sensibilità in relazione a questo aspetto della vita”.
Ricci interpella sulla questione la pastora e già moderatora della Tavola valdese, Maria Bonafede, rappresentante nel Comitato: “È un comitato tecnico, più che politico e di pensiero… Che ci siano ebrei, musulmani, protestanti, buddisti, induisti, cattolici che si siedono intorno a un tavolo per parlare delle cose e trovare delle soluzioni in armonia è un evento dal valore preziosissimo, difficilmente quantificabile” afferma la pastora. E conclude: “Naturalmente Torino ha ancora tantissimo da fare”, ma il cammino è aperto per creare cultura e coscienza sui temi del dialogo.
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