Warfree, liberi dalla guerra. Prosegue il progetto in Sardegna

Si è tenuto a Cagliari lo scorso 20 novembre il convegno interdisciplinare su attività economiche “di pace” e riconversione dell’industria bellica. Il resoconto di Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

Foto retepacedisarmo.org archivio

Roma (NEV), 23 novembre 2021 – Si è tenuto a Cagliari sabato 20 novembre il convegno interdisciplinare “Warfree, liberu dae sa gherra” (liberi dalla guerra). Il sottotitolo è: “Una proposta economica alternativa per la Sardegna, dentro la Transizione ecologica”. Obiettivo dell’incontro, oltre alla presentazione del progetto internazionale che vede insieme la Chiesa evangelica del Baden (ufficio sviluppo e solidarietà mondiale), la Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e il Comitato sardo per la riconversione, anche quello di riflettere insieme sulle attività economiche “di pace” e sulla riconversione dell’industria bellica. La coordinatrice GLAM Antonella Visintin ha scritto un ampio resoconto.

“Per liberarsi dalla guerra c’è una via negativa che consiste nel fermarle, a principale beneficio di chi le subisce. E una via positiva, che prevede di elidere il settore armiero dalle attività produttive a principale beneficio di chi le genera. In qualche caso questi due attori coesistono, mentre in altri sono dislocati geograficamente” osserva Antonella Visintin.

Cagliari, 20 novembre 2021 – Foto Antonella Visintin

In un’area depressa della Sardegna, il Sulcis Iglesiente – spiega la coordinatrice GLAM – dal 2017 si è costituito un “Comitato per chiedere la riconversione di una filiale di una fabbrica tedesca (RWM Italia della Rheinmetall AG) con sede tra Iglesias e Domusnovas, che era stato possibile identificare come la produttrice di alcune delle munizioni che Arabia Saudita ed Emirati arabi sganciano sullo Yemen”.

A fine 2019 ha preso avvio il duplice progetto internazionale tra la Chiesa evangelica del Baden (ufficio sviluppo e solidarietà mondiale), la GLAM e il Comitato sardo per la riconversione.

“Il progetto prevede, da un lato, una ricerca sullo stato dell’arte della RWM in Italia (con particolare attenzione alla filiale sarda). Essa costituisce la base per una collaborazione nell’attività di ‘advocacy e lobby’ che già da anni la chiesa del Baden ha in corso. Dall’altro, lo sviluppo di una attività economica ‘di pace’ che configuri, anche simbolicamente, un diverso modello di sviluppo in un territorio colonizzato principalmente da produzioni ad elevato impatto ambientale. Dalle servitù militari, alle armi, alla estrazione della bauxite per l’alluminio. Il Sulcis-Iglesiente è oggi il territorio più inquinato della regione più inquinata d’Italia (si parla di 500.000 ettari di terreno con infiltrazioni nocive), con relativi danni alla salute”.

Cagliari, 20 novembre 2021 – Foto Antonella Visintin

Giunto al suo secondo anno, e forte di due finanziamenti (prima della chiesa evangelica del Baden e ora dell’8 per mille della chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi), il progetto va avanti.

“In questi mesi – racconta ancora Visintin – si è costituita l’Associazione di categoria WarFree – Rete Imprenditori, Commercianti e Professionisti per la Pace e la Transizione Ecologica. Denominata in breve “Rete WarFree”, essa ha già partecipato con successo ad un bando europeo per l’imprenditoria nel turismo nel Mediterraneo. L’Associazione intende promuovere, rappresentare e sostenere la distribuzione via e-commerce con il marchio Warfree di prodotti e servizi locali che aderiscono ad una carta etica”.

In questo contesto si inserisce il convegno di Cagliari, che “Come un ‘ballo delle debuttanti’, voleva portare in società l’Associazione nel quadro del contesto socio economico locale e nazionale”.

Nell’aula della Facoltà di economia, giurisprudenza e scienze politiche dell’Università un centinaio di partecipanti, in gran parte in presenza (tra cui esponenti della chiesa battista di Cagliari) hanno potuto ascoltare docenti di quella e altre facoltà (partner del progetto), alcune deputate, esponenti di associazioni ambientaliste (Bullegas di Italia Nostra), della Rete italiana pace e disarmo (Giorgio Beretta) e del movimento dei Focolari (Carlo Cefaloni). Qui il programma completo: Flyer WarFree 20112021_compressed

Tra i saluti, ricordiamo gli interventi della GLAM e della Chiesa del Baden, con il pastore Albrecht Knoch. In Germania, ha detto, ci sono molti gruppi come il Comitato riconversione RWM. Per loro il Progetto Warfree è “un forte segno che una economia di pace, sociale ed ecologica è possibile in Sardegna e diventa, anche da loro, un segno di incoraggiamento”. Per questo, ha aggiunto, “lavoriamo insieme per far conoscere anche in Germania questa iniziativa per il disarmo in Europa. Operiamo sostenuti da una forza che non viene da noi e preghiamo sempre di ricevere ogni giorno sostegno e coraggio per perseverare sulla via della pace e che i nostri passi siano diretti”.

La GLAM, nella persona di Antonella Visintin, ha riconosciuto il coraggio, la forza e la speranza che servono per affrontare l’ostilità e la indifferenza nel luogo in cui si vive da parte di concittadini, politici e anche sindacati. “Il progetto comune, nelle sue due anime – sottolinea Visintin –, tiene insieme soggetti laici e religiosi, movimenti e istituzioni, con un respiro internazionale. Esso verrà portato all’Assemblea del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) nel 2022 a Karlsruhe, in Germania”. Il messaggio è stato ripreso anche nel corso del culto di domenica, nella chiesa battista locale.


Per approfondire:

Armi prodotte in Italia e riconversione alla pace. La ricerca condotta dalla Chiesa evangelica del Baden, dalla Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia e dal Comitato Riconversione RWM.

Pace, Visintin: “Si fa solo con la giustizia sociale” Alcune delle tappe del progetto nelle parole della coordinatrice GLAM Antonella Visintin. “WarFree-Libero dalla guerra”. Un marchio etico per le imprese che rifiutano la produzione di armi. La Commissione globalizzazione e ambiente della FCEI continua il lavoro in favore della riconversione e della sensibilizzazione alla pace. Dalla Sardegna alla Germania e oltre…

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