Cinema e diritti, Interfilm sull’arresto di tre registi iraniani

L'organizzazione che promuove giurie ecumeniche nei più importanti festival cinematografici si associa al coro di proteste per gli arresti di Mohammad Rasoulof, Mostafa Aleahmad e Jafar Panahi

Felix Mooneeram, unsplash

Roma (NEV), 18 luglio 2022 – Nei giorni scorsi sono stati arrestati tre registi iraniani: Mohammad Rasoulof, Mostafa Aleahmad e Jafar Panahi. Interfilm, organizzazione internazionale che promuove giurie ecumeniche in vari festival cinematografici, si è associata al coro di voci che stanno protestando per questi arresti.

“L’Iran è un paese leader nella creazione cinematografica arte contemporanea e questi registi, di fama internazionale, hanno presentato le loro opere in tutti i maggiori festival del mondo – si legge nella nota diffusa da Interfilm -. Mohammad Rasoulof ha vinto il Premio Ecumenico alla Berlinale 2020 per il film Il diavolo non esiste. Jafar Panahi ha ricevuto il Premio Signis-Wacc per i diritti umani nel 2014 per film Taxi Teheran”.
Signis e Interfilm, che costituiscono giurie ecumeniche “per promuovere una cultura di pace, uniscono le forze per denunciare questo attacco alla creazione artistica e alla libera circolazione dei registi che da sempre difendono la saggezza e la resilienza del popolo iraniano e che hanno permesso al mondo intero di conoscere meglio questo Paese dalle tradizioni artistiche millenarie”.


Interfilm è stata fondata nel 1955 da numerose associazioni cinematografiche protestanti in Europa. In collaborazione con il suo partner cattolico Signis, organizza giurie ecumeniche nei più importanti festival cinematografici quali Cannes, Montreal, Mosca, Lipsia, Berlino, Locarno.