16 giorni per vincere la violenza, 2° giorno. Prevenire è meglio che curare

Immagine di Shamsia Hassani, artista afghana. Tratta dal fascicolo FDEI 16 giorni contro la violenza 2022

Roma (NEV), 26 novembre 2022 – Pubblichiamo, a puntate e giorno per giorno, gli approfondimenti del fascicolo “16 giorni contro la violenza” curato dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) dal 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, fino al 10 dicembre. Per rivedere la presentazione ufficiale del fascicolo, clicca qui.


GIORNO 2: 26 NOVEMBRE

Prevenire è meglio che curare


DOMANDA
per discutere

La prevenzione
costa meno o di
più che curare?



L’articolo 32 della Costituzione sancisce
il diritto alla salute psicofisica, ma oggi
questo diritto è fortemente ostacolato
dalla mancanza di un’efficiente politica socia-
le e di una cultura della prevenzione, e dalle
disuguaglianze aggravatesi per la pandemia di
Covid. In particolare le donne, che pure han-
no svolto un importante ruolo di protagoniste
nel contesto sociale proprio per la loro capa-
cità di accoglienza del bisogno altrui, come
possono esercitare pienamente il loro diritto
all’integrità psicofisica?
La prima arma che la donna ha è la preven-
zione: dalla prima infanzia alla vecchiaia, è
necessario garantire un’informazione corret-
ta e costante che renda la donna pienamente
consapevole dell’opportunità di un migliora-
mento della sua salute e quindi della sua vita.
Nell’infanzia e nell’adolescenza si pongono
le basi della propria salute con corretti stili
di vita, con l’imparare a conoscere il proprio
corpo, con il proteggersi dalle infezioni ses-
sualmente trasmissibili (e qui dobbiamo pur-
troppo registrare le carenze delle istituzioni
nel promuovere un’educazione alla salute, alla
sessualità ed all’affettività nelle scuole).
L’età adulta dovrebbe vedere una corretta
conoscenza delle tematiche della salute non
solo per sé ma anche per la famiglia per po-
ter arrivare ad una terza età serena, attiva, li-
mitando il più possibile tutti quei fattori che
rendono questa fase della vita spesso triste, in
solitudine e con una salute precaria, anche per
gli squilibri di retribuzione tra i due sessi che
poi si trasformano in pensioni inferiori.



VERSETTO BIBLICO

A Ioppe c’era una discepola, di nome Tabita: ella faceva molte opere buone ed elemosine. Proprio in quei giorni si ammalò e morì. E, dopo averla lavata, la deposero in una stanza di sopra. Poiché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio andasse da loro. Pietro allora si alzò e partì con loro. Appena arrivato, lo condussero nella stanza di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Tabita faceva, mentre era con loro. Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio, e pregò; e, voltatosi verso il
corpo, disse: ‘Tabita, àlzati’. Ella aprì gli occhi; e, visto Pietro, si mise seduta. Egli le diede la mano e la fece alzare” (Atti degli apostoli 9, 36-41)

 

COMMENTO

Nel corso della Storia la donna ha subìto discriminazione e abuso, e anche oggi la situazione in molti Paesi è assai grave e chiede a gran voce che donne e uomini assumano responsabilità di questa condizione inaccettabile. Anche
laddove l’emancipazione femminile è una realtà esistono tuttavia forme di discriminazione più o meno sottili, ad esempio quando la cura della salute non è garantita nei suoi diversi aspetti:
l’evangelo invita sempre in primo luogo a smascherare tali situazioni e a intervenire. Il ritorno in vita di Tabita pone davanti al nostro sguardo la cura di Dio che abbraccia questa donna, descritta come piena di talento e di valore, in piena continuità con l’azione di Gesù di Nazareth. Le chiese sono chiamate oggi a portare nel mondo
una particolare attenzione ogniqualvolta l’essere donna diventa sinonimo di discriminazione
o forme più o meno forti di violenza.



PREGHIERA

Signore nostro, chiediamo
la capacità e la forza di
lavorare instancabilmente
perché ogni situazione in cui
una donna è “mortificata”
sia sanata dalla Tua grazia
vivificante che rende le nostre
mani capaci di azione, i
nostri cuori capaci di lotta
coraggiosa, le nostre menti
attente alle necessità di chi
è oppresso da ingiustizia e
violenza. Amen

 


Il fascicolo “16 giorni per vincere la violenza” è scaricabile integralmente in formato PDF (clicca al link di seguito): 16 giorni FDEI 2022. Disponibile anche in tedesco, inglese e spagnolo. Per informazioni: https://www.facebook.com/groups/117167588334318

Si parla di Iran, di Afghanistan, di Argentina, ma anche di lavoro; di giovani; di contraccezione, aborto, prevenzione; di politica. E di felicità.

La pubblicazione contro la violenza sulle donne si trova anche come inserto cartaceo all’interno del settimanale Riforma.


“16 giorni contro la violenza” è una campagna internazionale annuale che inizia il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e termina il 10 dicembre, Giornata dei diritti umani. Anche il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) aderisce alla campagna con diverse iniziative.