Chiesa luterana in Italia: “Rendere nuova ogni scelta, ogni pensiero, ogni giorno, ogni anno”

Foto CELI, culto di apertura del XXIII Sinodo luterano. Carsten Gerdes e Kirsten Thiele

Roma (NEV), 1° gennaio 2023 – Sul sito della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), il  Decano Carsten Gerdes e la Vice Decana Kirsten Thiele firmano una riflessione biblica e programmatica per il nuovo anno. A partire dalla storia di Sarai, Abram e Agar, quella della nascita di Ismaele che pone la premessa alla conflittualità con Isacco, e delle promesse di Dio che si compiono nonostante gli esseri umani facciano di tutto per piegarle alle proprie necessità. E dal versetto 13 tratto, al capitolo 16, del libro della Genesi: “Tu sei un Dio che mi vede!”. A pronunciarlo è una donna, Agar. Scrivono Gerdes e Thiele: “Una schiava. Una madre surrogata. Che viene cioè scelta per partorire un figlio che sa già non le apparterrà, Ismaele, da cui discenderanno i popoli arabi. Una storia che narra di amori e litigi, di violente gelosie e rapporti familiari complicati. Bugie, inganni e fallimenti. Di emarginazione, solitudine. E di nuovi inizi […]. Viviamo, oggi come allora, tempi paradossali e vite al limite nel senso che ognuno di noi, ognuna di noi è su un confine che si assottiglia. In cui i ruoli tendono a sovrapporsi, le sorti a scambiarsi, le vite a confondersi. Come nella storia di Agar, Sarai e Abram non esiste una dualità perfetta e riconoscibile: bene e male sono caratteristiche che esistono e insistono in ciascuna delle singole storie di ogni personaggio.  La visione di Dio è quindi un quadro complesso in cui la nostra umanità non è semplificata fino a diventare la caricatura di ciò che siamo e che però possiamo diventare in meglio. L’opportunità della visione di Dio, che il suo sguardo offre al nostro è la consapevolezza che, per quanto complicata possa essere la nostra esistenza, essa ci permette di rendere nuova ogni scelta, ogni pensiero, ogni giorno, ogni anno. Di rendere cioè le promesse che ci facciamo, pur se simili o uguali a quelle dell’anno ormai trascorso, possibili adesso. Una occasione perché il conflitto non prevalga pure in un tempo in cui guerre e violenze dominano la cronaca quotidiana. Un rinnovamento possibile, capace di trasformarci in persone nuove profondamente umane, piene di contraddizioni e debolezze, perciò degne di essere viste da Dio”.

Leggi la riflessione integrale sul sito CELI.