Condanne internazionali per le violenze a Gerusalemme

Prima l'occupazione di un terreno di proprietà della chiesa greco-ortodossa, poi la profanazione di tombe al cimitero protestante: si susseguono violenze e provocazione da parte degli estremisti ebraici

Foto CEC

Roma (NEV/Riforma.it), 5 gennaio 2023 – “Un nuovo, grave episodio di intolleranza a sfondo religioso si è consumato in Israele, mentre prosegue la polemica per la ‘passeggiata’ alla Spianata delle moschee del ministro della Sicurezza Itaman Ben-Gvir, condannato da mondo arabo e larga parte della comunità internazionale. Vandali non ancora identificati hanno danneggiato diverse tombe al cimitero protestante del Monte Sion, a Gerusalemme, di proprietà della Chiesa anglicana; un video mostra un gruppo di persone, all’apparenza ebrei, che distruggono le lapidi”.

Così il sito del Pime, il Pontificio Istituto Missioni Estere, racconta la sequela di prevaricazioni messe in atto in questi giorni da coloni e da rappresentanti politici del mondo ebraico. Fra queste si annovera anche la clamorosa occupazione lo scorso 27 dicembre di una parte di terreno di proprietà della Chiesa greco-ortodossa a Gerusalemme Est. Un’area di circa 5 mila metri quadrati presa con la forza dai coloni ebraici: gli assalitori hanno recintato l’area e installato telecamere di sorveglianza sotto lo sguardo della polizia che ha svolto il ruolo di scudo protettivo.

Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) è intervenuto prima per condannare questa occupazione. Poi, sulla violenta profanazione del cimitero protestante a Gerusalemme, fa sentire la sua voce il neo segretario generale del CEC, il pastore Jerry Pillay, che fa proprio il testo di condanna della  diocesi episcopale di Gerusalemme  e delle chiese di Terra Santa per la distruzione di circa 30 tombe.

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