Convention ghanese a Pordenone. Essere e fare chiesa insieme

Si è tenuta domenica 2 aprile a Pordenone la Convention ghanese metodista. Danze, canti e testimonianze nei racconti di Richard Kofi Ampofo, Luca Anziani e Alessandra Trotta

Convention 2023 - foto per gentile concessione del pastore Luca Anziani

Roma (NEV), 4 aprile 2023 – Si è tenuta a Pordenone la Convention della componente ghanese metodista. Promossa dai gruppi ghanesi attivamente inseriti nelle chiese locali valdesi e metodiste, normalmente la convention si tiene durante la Domenica delle Palme, così che a Pasqua si possa celebrare il culto nelle chiese locali.

L’organizzatore, Richard Kofi Ampofo, Consigliere della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha detto: Abbiamo ritrovato la gioia di stare insieme, in presenza, dopo tre anni in cui le convention sono state online per via del covid. Dopo la pandemia molte persone della componente ghanese sono andate in altre parti del mondo, tuttavia la convention è stata molto partecipata. Quest’anno eravamo 350 adulti battezzati e 130 bambini” ha raccontato ancora il Consigliere.

La festa comincia sui pullman, ha aggiunto: “Dalla partenza all’arrivo, e anche durante il ritorno, si predica l’amore di Dio, si canta, si condividono momenti di meditazione e preghiera. È una festa, insomma, che non comincia nella sala della chiesa, ma ci accompagna per tutto il viaggio, che per noi è durato tre ore. Un viaggio trascorso con tranquillità e gioia. A Pordenone, poi, abbiamo condiviso inni, balli, la predicazione e i discorsi di testimonianza. Ogni chiesa prepara e porta cibo e bevande per il pranzo comunitario. Fra una cosa e l’altra, la convention è durata dalle 10.45 alle 15.45”.

Sono 5 i pullman provenienti da diverse regioni, ciascuno con circa 60/65 persone a bordo, che hanno raggiunto Pordenone, fra l’altro, da Udine, Novara, Bergamo, Brescia, Casalmaggiore, Milano, Bassano del Grappa, Conegliano, Padova, Treviso, Verona, Vicenza, Bologna, Mezzano, Modena e Parma.

Un momento molto commovente è stato quello delle testimonianze, di adulti e giovani – ha detto ancora Richard Kofi Ampofo –. Inoltre, è stata preziosa la presenza dei membri anziani ghanesi, dei fratelli e delle sorelle italiane, di musicisti e coristi. Fra i partecipanti, il pastore presbiteriano americano Ansah. La sorella Irene Abra, giovane ambasciatrice per il clima del Consiglio metodista europeo. Annapaola Carbonatto in rappresentanza della Federazione giovanile evangelica in Italia (FGEI). Davide Ollearo, pastore valdese di Vicenza, anche in rappresentanza della Commissione esecutiva del II distretto. George Ennin, pastore metodista di Pordenone. La pastora di Como, Anne Zell, anche componente della commissione Essere Chiesa Insieme (ECI) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Gesine Traversari, pastora a Venezia. Durante il culto, la santa cena è stata celebrata da tutti i pastori insieme. Un altro momento significativo è stato quello dell’Appeal For fund. L’appello per contribuire alle spese della Convention ha permesso di raccogliere 1800 euro”. Prossimo appuntamento, quello delle convention di circuito, la domenica prima di Natale. Inoltre, già si sta cominciando a valutare la prossima sede della Convention 2024, che sarà selezionata anche in base alle disponibilità delle chiese ad accogliere l’evento.

La liturgia è stata condotta da Stella Baidoo, giovane studentessa della Facoltà valdese di teologia, aspirante pastora. La predicazione è stata curata dal pastore Luca Anziani, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI). “Il culto si è svolto in diverse lingue, italiano, twi e inglese. Il sermone della Domenica delle Palme, sui testi indicati da ‘Un giorno una parola’, è stato tradotto da Stella Baidoo – ha detto Anziani –.  La liturgia, ricca di danze, canti e testimonianze, è rappresentativa dell’essere chiesa insieme”. Nella sua predicazione, il presidente OPCEMI ha fatto riferimento alla “Necessità di resistere a tutte le tentazioni, interne ed esterne, delle cose semplici”, invitando quindi ad “accettare le sfide del presente, con la vocazione alle cose difficili”. Come credenti, infatti, “siamo chiamati a un alto compito teologico e culturale”, ha detto ancora Luca Anziani, sottolineando il valore del progetto Essere Chiesa Insieme, una invenzione creativa che, in Italia, ha portato e continua a portare i suoi frutti di integrazione nella chiesa e nella società. Su questo concetto è tornata anche la moderatora della Tavola valdese, diacona Alessandra Trotta, che ha fatto un discorso di incoraggiamento, ribadendo con forza “la scelta fatta tanti anni fa dalle nostre chiese del cammino di Essere Chiesa Insieme come il modo per essere pienamente Chiesa di Gesù Cristo”. La moderatora ha inoltre evidenziato come tale scelta “non la più comoda, non la più facile”, offra al mondo diviso una “testimonianza potente dell’amore che unisce, oltrepassando le barriere di identità chiuse, difensive, che separano ed escludono”. È fondamentale, secondo Trotta, “avere cura e alimentare costantemente il senso di questa scelta. Responsabilità che coinvolge la prima generazione che l’ha compiuta, che deve sempre essere pronta a rendere conto di questa scelta a chi la guarda dal di fuori e ci giudica dicendo che ‘non è possibile’. Responsabilità importante anche per la più giovane generazione, che in questo cammino è cresciuta e ne incarna il valore ed è chiamata ad assumere un ruolo propulsivo, portando il contributo di una visione allargata, senza pregiudizi e di una energia di innovazione e trasformazione di cui abbiamo molto bisogno”. Alessandra Trotta ha inoltre chiesto di pregare per le due giovani che provengono dal percorso ECI e studiano per diventare pastore, con l’auspicio che “altri giovani possano accogliere la vocazione a servire l’Evangelo e la Chiesa in un ministero pastorale o diaconale o in ministeri locali in cui la pluralità e varietà dei doni arricchisce la Chiesa e la rende competente per la sua missione di annuncio nel tempo presente”.


Galleria fotografica (foto per gentile concessione di Richard Kofi Ampofo)