Azione e rivoluzione per il Creato

Marcia ecologica-ecumenica. Albano Laziale (Roma), 17 settembre 2023

Roma (NEV), 19 settembre 2023 – Nell’ambito del Tempo del Creato si è tenuta nel pomeriggio di domenica la marcia ecologica-ecumenica promossa dalla Diocesi di Albano, alla quale ha aderito anche la Comunità evangelica di Albano Laziale. Moltissime persone hanno partecipato alla manifestazione, che ha coinvolto anche le comunità di Castelgandolfo, Ariccia e Marino.

È intervenuta anche la Coordinatrice della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Maria Elena Lacquaniti.

Lacquaniti ha portato in dono il “Dossier per il Tempo del Creato” della GLAM dal titolo “Conversione – abbracciare il cambiamento”. Esso contiene materiali liturgici e approfondimenti che le chiese e le persone interessate possono consultare e utilizzare liberamente.

Nel suo discorso, la Coordinatrice ha detto: “Il Tempo del Creato si celebra dal 1997 e ha visto una fortissima unione dei cristiani nel celebrare questo momento. Oggi siamo insieme anche a tante altre fedi. È un momento che da ecumenico è diventato interreligioso, arricchendosi delle esperienze di tutti”.

Un appello in due parole: azione e rivoluzione

Maria Elena Lacquaniti ha inoltre voluto accompagnare il suo intervento con “un appello in due parole: azione e rivoluzione. Azione, perché bisogna cominciare ad agire velocemente sulle nostre coscienze, senza attendere che ci siano cambiamenti macroscopici. Parliamoci chiaro, società, governi e organizzazioni internazionali sono molto lente e farraginose. Il cambiamento immediato lo vediamo da noi, dal nostro agire quotidiano. La seconda parola è rivoluzione culturale. Serve una rivoluzione culturale che sradichi il paradigma dell’antropocentrismo perché, ammettiamolo, noi abitiamo quella parte di mondo che ha avuto tutto, però lo ha avuto nell’indifferenza rispetto a quanto sia costato agli altri”.

Azione e rivoluzione, ha proseguito Lacquaniti, “ci serviranno quotidianamente a comprendere che all’uomo e alla donna non è stato dato dal Creatore un luogo individualmente privilegiato, ma un luogo da condividere con il resto del creato. Non ci è stato concesso di appropriarci del creato, ma soprattutto non ci è stata data una dote da portare a esaurimento, come viene lasciata dote a rampolli e rampolle della società ‘bene’. Se questa rivoluzione per l’abbattimento dell’antropocentrismo non parte immediatamente, da noi, ora, ci ritroveremo ogni anno solo per celebrare il tempo creato ma non avremo fatto dei passi avanti. Invece dobbiamo festeggiare i passi avanti, anche se piccoli”.

La voce della terra e di tutti i suoi abitanti. Uomini, donne, piante, insetti, animali grandi e piccoli, terreno, minerali…

Lacquaniti ha parlato anche di “strumenti”, e ha citato le scritture e le teologie. “Il teologo Jürgen Moltmann parla di presenza di Dio, di come la fisicità divina si è ritratta per far posto, nel creato, alla vita non divina. Dio arretra per far posto a noi, ma non ci abbandona, rimane come spirito in mezzo a noi. Quando siamo coscienti di questa realtà non possiamo non pensare alle nostre azioni, non possiamo non udire la voce della terra e di tutti i suoi abitanti. Uomini, donne, piante, insetti, animali grandi e piccoli, il terreno, i minerali gridano e gemono: quando arriveranno la pace e la giustizia che stiamo cercando?”

L’invito è a “fare perno sulla nostra responsabilità di credenti, nella consapevolezza che non siamo soli. Oggi siamo moltissime realtà insieme: chiese, comunità, movimenti. Anche a livello mondiale uniamo le nostre voci con quelle del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e della Conferenza delle chiese europee (KEK) che ad esempio hanno affermato, nei documenti finali delle loro assemblee rispettivamente a Karlsruhe e a Tallinn, che le Chiese devono impegnarsi a prendersi cura del creato. Anche la Rete europea cristiana per l’ambiente (ECEN) si è recentemente incontrata in Danimarca per rinnovare l’impegno a promuovere reti per una eco-teologia concreta, e invito a sostenerla come spazio ecumenico”.