Home Chiese e Società Giorno della Memoria 2024. Edith Bruck: testimonianza è dovere morale e civile

Giorno della Memoria 2024. Edith Bruck: testimonianza è dovere morale e civile

Edith Bruck - foto omissam.it

Roma (NEV), 27 gennaio 2024 – Oggi, 27 gennaio, si commemorano le vittime dell’Olocausto. Il 27 gennaio del 1945, infatti, le truppe sovietiche scoprirono il campo di concentramento di Auschwitz e liberarono i sopravvissuti. Fu l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 2005, a stabilire questa data per la ricorrenza.

La testimonianza del genocidio nazista prosegue ancora oggi. Edith Bruck è fra le voci più autorevoli di questa testimonianza. Scrittrice, poetessa, traduttrice, regista, Bruck è sopravvissuta alla Shoah. Per lei, raccontare e testimoniare è un “dovere morale e civile”.

“Credo che purtroppo sia sempre attuale raccontare quello che abbiamo vissuto, il periodo nazifascista, perché il fascismo non è mai finito, mai. Oggi la destra secondo me è abbastanza pericolosa, e mi preoccupa moltissimo, anche perché sul cielo dell’Europa sta in qualche maniera arrivando questa nebbia sempre più fitta, perché la gente dimentica – afferma Bruck – . La testimonianza è quasi più importante oggi di trent’anni fa. C’è un pericolo dietro la porta […] Tutte le guerre ci riguardano, e non possiamo dire che non sapevamo. Tutto quello che accade nel mondo si riflette sul nostro paese, sulla nostra economia, sul nostro stato d’animo. Tutto, secondo me, ci riguarda da vicino”.

Secondo Edith Bruck: “Veniamo sempre identificati, giudicati nel nostro insieme. E questa è la cosa tragica. ‘Voi ebrei’ è una frase insopportabile. Io sono io, e un altro ebreo è sicuramente diverso, tutti siamo diversi, ma soltanto noi veniamo giudicati nel nostro insieme, nel male e nel bene. L’ebreo singolo sembra che non esista. Questo, poi, riguarda proprio anche gli ebrei fuori di Israele. Io non voglio essere giudicata per quello che fa un altro, voglio essere giudicata come singola persona. Il rischio è l’antisemitismo”.

Queste sono le parole di Edith Bruck tratte dalla video-intervista realizzata per la presentazione del libro di Anna Foa “Gli ebrei in Italia. I primi 2000 anni” (ed. Laterza) a Pralibro, lo scorso agosto, con Graziella Romano. La riproponiamo qui di seguito. Dialoga con Edith Bruck la giornalista dell’agenzia NEV Elena Ribet. Le parole di Edith Bruck risuonano quasi profetiche, alla luce di quanto accaduto nei mesi successivi a questa intervista.