Teologi svizzeri: aprire le frontiere invece di costruire muri

Roma (NEV), 3 settembre 2015 – Aprire le frontiere invece di costruire muri, in Europa e in Svizzera, per accogliere chi fugge da guerre e miseria: è quanto chiede un gruppo di 120 teologi elvetici – facenti parte della rete ecumenica indipendente “Kirche Nord Süd Unten Links” – che il 26 agosto ha presentato a Berna la “Carta della migrazione”.

Con questo documento intendono intervenire nell’animato dibattito sull’accoglienza di migranti e profughi, dibattito che a loro dire in questi anni ha perso la visione etica per concentrarsi sull’aspetto meramente legislativo, infrangendo i principi del diritti elementari. È ormai tempo – si afferma nella Carta – che le Chiese svizzere prendano posizioni chiare rispetto alla politica migratoria. La Carta intende essere un invito rivolto alle Chiese e ai loro fedeli, ai gruppi religiosi, alle organizzazioni parrocchiali e alle autorità, affinché la sostengano.

Tre i principi che devono ispirare la nuova politica migratoria: uguaglianza tra tutti gli esseri umani, spirito di giustizia, solidarietà. La Federazione delle chiese evangeliche (FCES) e la Conferenza dei vescovi svizzeri non si sono ancora espressi in merito.