Roma (NEV/VE), 17 febbraio 2016 – “Un evento ecumenico di portata storica che giunge in un momento quanto mai opportuno nell’attuale contesto di conflitti e crisi che stanno causando tante sofferenze nel mondo”. Così il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), ha salutato l’incontro all’Avana tra papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill.
“Il CEC celebra questo importante incontro come un grande passo verso la ricucitura dello scisma tra il cristianesimo orientale e occidentale”, si legge in una dichiarazione diffusa il 12 febbraio. “L’apertura di papa Francesco al dialogo con i leader delle chiese ortodosse dimostra un crescente impegno per l’unità dei cristiani, che è un segno di speranza” in un momento in cui la pace è minacciata da gravi conflitti come quello in Siria e in Ucraina, causa di “intollerabili sofferenze” e spostamenti massici di popolazioni.
Di qui l’auspicio del CEC “che l’incontro tra papa Francesco e il patriarca Kirill possa ispirare un rinnovato impegno ed azione da parte delle Chiese, delle società, dei governi e della comunità internazionale ad accogliere lo straniero nel bisogno, a risolvere i conflitti e a portare pace, giustizia, dignità umana e diritti a tutti. In particolare – conclude il pastore Tveit – preghiamo che esso possa rafforzare i deboli segnali di speranza per la fine dello spaventoso conflitto in Siria e delle sofferenze del popolo siriano”.