Eutanasia sui minori. I protestanti belgi: Chi sono io per esprimere un giudizio?

Roma (NEV), 21 settembre 2016 – “La chiesa ha opinioni diverse su molte questioni, e ovviamente anche in materia di etica personale, in particolare su ciò che tocca la vita e la morte”, così inizia il commento, riportato dal quotidiano online Riforma.it, del pastore Steven Fuite, presidente della Chiesa protestante unita del Belgio, sul primo caso di eutanasia su minore reso noto in Belgio la scorsa settimana. “Chi sono io – ha proseguito Fuite – per esprimere un giudizio? Anche io sono padre, cerco di mettermi al posto dei genitori di questo ragazzo. Chi conosce il cammino che hanno percorso con il loro figlio? Chi valuta le loro preoccupazioni, chi pesa il loro dolore? Chi conosce la loro lotta interiore, le loro preghiere, il loro ultimo desiderio: offrire con le mani vuote al loro amato figlio la sola cosa che potevano ancora dargli, una morte degna. Apparentemente non c’era altra scelta”. Una reazione interlocutoria che lascia aperte le tante domande suscitate dalla notizia dell’eutanasia su un minore. Nel 2013, quando era ancora in corso nel parlamento belga la discussione sull’estensione dell’eutanasia ai minori, Fuite aveva firmato insieme ad altri esponenti cristiani, ebrei e musulmani belgi, una lettera fortemente critica dei contenuti della legge nella quale si sosteneva che la proposta di permettere a dei minori di decidere della propria eutanasia è un modo per distorcere la loro facoltà di giudizio e pertanto la loro libertà”.