Roma (NEV/diaconiavaldese), 1° dicembre 2021 – Il 5 dicembre si terrà la “Domenica della Diaconia”. In questa occasione le chiese metodiste e valdesi si attivano a sostegno della Diaconia Valdese. Infatti, la colletta raccolta durante il culto della prossima domenicaverrà destinata al progetto Open Europe. Attivo da anni a Oulx e Ventimiglia, e da poco tempo anche a Trieste, il progetto si occupa di sostenere persone migranti in transito presso questi tre luoghi di frontiera.
In particolare, spiega la Diaconia, “quanto offerto dalle chiese sarà utilizzato per rafforzare l’impegno di Servizi Inclusione a favore dei minori stranieri bloccati presso le frontiere”. Attraverso Simone Alterisio, responsabile del progetto, il servizio diaconale spiega: “È la piazza davanti alla stazione dei treni di Trieste il luogo dove possiamo per la prima volta renderci conto di quanti giovani ragazzi, minorenni in viaggio da soli o in piccoli gruppi di amici, come fantasmi, provino ad attraversare l’Europa. Arrivano dalla rotta balcanica, avendo tentato il passaggio (“game”) anche più di 15 volte tra la Bosnia e la Croazia, subendo, come noto e come riportato da numerosi report e testimonianze, violenti respingimenti alla frontiera, di cui portano i segni sul corpo e nella mente. Anche al confine italiano nel corso del 2020 le cose non sono state facili per molti di loro: tra le 1301 riammissioni italiane in Slovenia, diverse associazioni segnalano la presenza di minori non accompagnati, identificati discrezionalmente come adulti dalla polizia di frontiera italiana. Fortunatamente oggi la prassi delle riammissioni informali in Slovenia è sospesa”.
Alla stazione di Trieste il viaggio di molti di questi ragazzi non è ancora concluso. “Alcuni si riposano cercando di recuperare le forze all’ombra degli alberi, preparandosi per ripartire, spesso ignari del fatto che un’altra frontiera li sta aspettando, una frontiera dura e reale come le precedenti, che respingerà molti di loro: è quella francese” prosegue la Diaconia.
“Ecco come Ventimiglia e Oulx, ormai da troppi anni, si ritrovano ad essere città di confine e dimora forzosa di tanti ragazzi, nonché luoghi dove i sogni ancora vivi di troppi adolescenti giorno dopo giorno si affievoliscono sempre di più – si legge ancora sul sito -. Il rischio di tratta e sfruttamento per loro è concreto: in mancanza di vie legali e sicure di spostamento tra i vari paesi europei, gli adolescenti sono disposti a rischiare tutto, ad attraversare pericolosi sentieri di montagna di notte, sui tetti dei treni, agganciati e nascosti nei camion, a dormire in strada e in accampamenti di fortuna, a fidarsi dei passeur e di chiunque prometta loro un aiuto per trovare una breccia attraverso i confini blindati”.
Si parla di rotta balcanica, ma anche di rotta libica – mediterranea: maghreb, africa dell’est e sub-sahariana. Sono storie “tristemente paragonabili, con i passaggi pericolosissimi del deserto, la terribile detenzione libica e la sorte tentata nell’attraversamento del Mediterraneo”.
La Diaconia Valdese interviene su tutti e tre i territori grazie al progetto Open Europe, “provando a fornire orientamento, supporto ai minori stranieri non accompagnati, oltre che svolgendo attività di protezione verso gli stessi, dove possibile”. Protezione, informazione, orientamento e assistenza legale sono i principali obiettivi del progetto.
I minori soli incontrati da gennaio 2021 nell’ambito del progetto Open Europe sono circa 500. Inoltre, da fine febbraio a fine ottobre 2021 sono stati accolti 215 ragazzi, cui è stato possibile offrire una media di una o due notti di riposo.
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La Diaconia Valdese è un ente ecclesiastico senza scopo di lucro che collega e coordina l’attività sociale della Chiesa valdese. Gestisce strutture e servizi di assistenza e accoglienza occupandosi di anziani, minori e giovani, disabili, adulti in difficoltà, migranti e attività di volontariato.