Cristiani contro la tortura. Pubblicato il report internazionale

La Federazione internazionale delle associazioni dei cristiani per l’abolizione della tortura fa il punto della situazione sui programmi contro pena di morte e detenzione arbitraria preventiva in Africa. Nel rapporto delle attività del 2021, anche le linee guida sugli impegni futuri “per la costruzione di un mondo senza tortura o pena capitale”

Immagine tratta dal report 2021 della Federazione internazionale delle ACAT (FIACAT)

Roma (NEV), 13 maggio 2022 – L’Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura (ACAT) ha condiviso il report delle attività 2021 della Federazione internazionale delle ACAT (FIACAT). La FIACAT è una ONG, osservatore presso le Nazioni Unite, il Consiglio di Europa e la Commissione africana dei diritti dell’uomo e dei popoli. Nel rapporto si parla, fra l’altro, dei programmi sull’abolizione della pena di morte e sulla lotta alla detenzione preventiva abusiva in Africa. Dopo circa nove anni di attuazione, scrive la Federazione, “è tempo di fare il punto”.

Il report

“Sei paesi africani hanno abolito per legge la pena di morte (Repubblica del Congo, Madagascar, Guinea, Burkina Faso, Ciad, Sierra Leone). Questo porta il loro numero totale nel continente a 23” si legge sul sito ACAT. A livello di detenzione preventiva abusiva, “sono stati elaborati 7.216 fascicoli. E 4.762 sono stati oggetto di decisione giudiziaria dall’avvio del programma. I risultati sono soddisfacenti, anche se si poteva sperare in maggiori progressi per porre fine al sovraffollamento carcerario, in particolare attraverso l’uso di misure alternative”.

La FIACAT, inoltre, sta ora indagando sulle problematiche migratorie in Europa e ai suoi confini. Lo fa attraverso il progetto transmediale Shadow Game, portato avanti con le ACAT italiana e belga. Moltissime le collaborazioni a livello istituzionale e non governativo, con un crescente impegno per il futuro “per la costruzione di un mondo senza tortura o pena capitale”.

Il 2021 è stato anche l’anno dell’assegnazione del premio Cassià Just, consegnato il 9 dicembre a Barcellona alla FIACAT per la sua lotta per i diritti umani e la sua natura ecumenica.

Infine, scrivono le ACAT, “Come non rallegrarsi della liberazione di Germain Rukuki dopo quattro anni di carcerazione arbitraria? È il luogo adatto, questo, per ringraziare in modo particolare la forte mobilitazione dei membri della rete FIACAT”.

Leggi l’articolo completo e scarica il report in inglese o in francese cliccando QUI.


ACAT

Il ramo italiano dell’Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura si deve all’ispirazione del pastore valdese Tullio Vinay. Vinay fu tra i primi in Europa a denunciare le violenze subite dai prigionieri politici in Vietnam. ACAT Italia viene fondata formalmente nella primavera del 1987 grazie al contributo della chiesa valdese di Roma e del movimento “Rinascita Cristiana”. Sin dal principio l’ACAT scelse di operare su basi ecumeniche, mettendo insieme protestanti, cattolici, ortodossi e altre confessioni cristiane disposte a pregare e ad agire insieme. Dal 2008 ACAT ha istituito un Premio di laurea per tesi sul tema della tortura e della pena di morte con il sostegno dell’Otto per mille delle chiese metodiste e valdesi. ACAT Italia fa parte della FIACAT.