Rapina in chiesa nel casertano: un gesto violento in un luogo di fraternità

Cosa ha lasciato la rapina a mano armata occorsa domenica 11 dicembre nella chiesa delle Assemblee di Dio a Orta di Atella. Il pastore Iazzetta: "La comunità non si lascia andare allo scoramento, ci sostiene la fede in Dio e la fraternità reciproca di fratelli e sorelle. Tuttavia, pensare che anche ad altri possa capitare la nostra stessa disavventura ci fa star male”.

La chiesa ADI di Orta di Atella

Roma (NEV), 14 dicembre 2022 – Nel Far West la nuova frontiera del crimine erano gli assalti ai treni; oggi, in Italia, sembrano incredibilmente essere le rapine in chiesa. Se la sono vista brutta le circa 70 persone che, raccolte per il culto serale nei locali della chiesa delle Assemblee di Dio (ADI) ad Orta di Atella (Caserta), domenica 11 dicembre, sono state assalite da sei rapinatori a volto coperto. “E’ stata una vera e propria rapina a mano armata – ha spiegato il pastore Dario Iazzetta che domenica sera presiedeva il culto -. Alcuni dei nostri fratelli sono stati minacciati con una pistola alla testa e a tutti è stato chiesto di consegnare le cose di valore”.

Sconcerto, sgomento, ma anche sorpresa, sono i sentimenti che il pastore trasmette nel raccontare della rapina. “Credo che un fatto del genere non sia mai avvenuto prima. E certamente le chiese pentecostali in Italia non vivevano momenti di violenza come questo dai tempi delle leggi fasciste che ci discriminavano”.

L’interno della chiesa.

Il danno è, da un lato, economico. “In ogni culto – spiega il pastore -c’è uno spazio dedicato alla raccolta delle offerte” che i fedeli donano alla chiesa e che la chiesa utilizza per finanziarsi. “Ma è soprattutto il danno morale che pesa tanto. Ci ha colpito la violenza di questa aggressione, senza alcun riguardo per i tanti bambini presenti che si sono spaventati. C’erano anche persone cardiopatiche, a cui non è successo nulla di grave, ma che hanno certamente patito più degli altri”.

Inoltre, “queste azioni, uno si rammarica, ma purtroppo non si sorprende, di sentirle riferite a rapine in supermercati o altri esercizi commerciali”, aggiunge il pastore Iazzetta. E sebbene nella concezione evangelica, il luogo di culto non sia un luogo sacro, tuttavia “la chiesa è e rimane un luogo di fraternità e di gioia, dovrebbe essere avvertita e rispettata come un luogo sicuro, di pace”.

“Naturalmente, la comunità non si lascia andare allo scoramento, ci sostiene la fede in Dio e la fraternità reciproca di fratelli e sorelle. Inoltre, il perdono è un elemento fondamentale nella fede cristiana. Tuttavia, pensare che anche ad altri possa capitare la nostra stessa disavventura ci fa star male”.

Alla comunità è giunta la solidarietà della diocesi cattolica. Le forze dell’ordine hanno assicurato tutto il loro impegno nelle indagini in corso.