Giornata internazionale della traduzione. La Bibbia tradotta in 700 lingue

Intervista a Alexander M. Schweitzer, direttore esecutivo del Bible Ministry e direttore della Global Bible Translation della Global Mission Team of United Bible Societies

Roma (NEV), 30 settembre 2019 – La pagina web del Consiglio ecumenico della chiese (CEC) ha rilanciato, in occasione della Giornata internazionale della traduzione, un’intervista a Alexander M. Schweitzer, direttore esecutivo del Bible Ministry e direttore della Global Bible Translation della Global Mission Team of United Bible Societies. Schweitzer ha esposto le sue opinioni sulle sfide legate alle traduzioni e su quanto profondamente arricchiscono il nostro mondo. Ne riportiamo alcuni passaggi.

Quante traduzioni diverse della Bibbia ci sono attualmente nel mondo?

L’intera Bibbia è stata tradotta in 700 lingue, oltre 1.500 lingue hanno traduzioni del Nuovo Testamento e ci sono oltre 1.100 traduzioni di parti di esso (ad esempio vangeli, salmi, alcuni libri, ecc.). Dato che sul nostro pianeta ci sono 7.100 lingue, oltre 3.700 non hanno alcuna traduzione delle Scritture. Queste cifre includono le lingue dei segni.

Quali sono le traduzioni più recenti?

Nonostante il fatto che una traduzione dell’intera Bibbia o del Nuovo Testamento richieda diversi anni, ci sono centinaia di lingue che ricevono una prima traduzione ogni anno. Tra le traduzioni dell’anno scorso della Bibbia completa c’erano lingue come Lusamia-Lugwe (Uganda-Kenya, 650.000 parlanti), Kalanga (Botswana, 142.000 parlanti), Rote (Indonesia, 30.000 parlanti), Malto (India, 51.000 parlanti). Tra le traduzioni del Nuovo Testamento c’erano Northern Waray (Filippine, 632.000 parlanti), Blin (Eritrea, 112.000 parlanti), Korku (India, 550.000 parlanti), Lemi (Myanmar, 12.000 parlanti). Nel 2018, le Società Bibliche hanno contribuito al completamento delle traduzioni in 66 lingue utilizzate da 440 milioni di persone.

Qual è la più grande sfida relativa alle traduzioni?

La traduzione della Bibbia affronta sfide su più livelli. Dal punto di vista culturale i testi biblici riflettono culture specifiche del Vicino Oriente antico. Poiché le realtà culturali spesso non si traducono facilmente in altre culture, i traduttori affrontano una sfida costante, provando a preservare i caratteri distintivi culturali semitici che fanno parte del messaggio biblico, e allo stesso tempo a trasmettere concetti che abbiano senso per la cultura del recettore.

Dal punto di vista linguistico la Bibbia presenta molti generi letterari diversi e molte lingue non hanno letteratura in alcuni generi letterari che sono contenuti nella Bibbia. Una seconda sfida linguistica ha a che fare con il vocabolario teologico. Termini chiave come redenzione, perdono, colpa, levirato, non esistono in molte lingue. Come tradurli quando non esiste un equivalente letterario o teologico?

(…)

Ha un desiderio speciale per la celebrazione della Giornata internazionale della traduzione?

L’Anno delle lingue indigene dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) ci invita a riconoscere il contributo unico che ogni lingua e cultura offre a una comprensione più profonda del testo biblico. Il mio desiderio è che la Giornata internazionale della traduzione ci ricordi non solo la complessità del compito di traduzione, ma anche l’invito ad abbracciare la diversità linguistica come un arricchimento e un approfondimento della nostra comprensione della Parola di Dio, incarnandolo nelle varie culture.

(…)