Roma (NEV), 4 luglio 2020 – Un progetto artistico e sociale mette insieme giovani rifugiati e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo per la produzione di cortometraggi sulla città.
Il titolo del laboratorio è “Attraverso Palermo”. Un’esplorazione dentro la città, ma anche la voce del verbo “attraversare” in prima persona, perché non esiste città senza il sano protagonismo delle persone che la abitano. È quindi un viaggio nella cittadinanza, nelle culture, nelle competenze e nella bellezza, ma anche nelle singole storie, negli oggetti, nel dialogo che si instaura fra i diversi attori coinvolti. Lo spiega bene il post sulla pagina Facebook del Centro diaconale La Noce di Palermo:
“Alagie Malick Ceesay, ospite della struttura di accoglienza di secondo livello Casa dei Mirti del Centro Diaconale La Noce – Istituto Valdese, ha trasformato in set per un giorno centro e comunità per ‘Attraverso Palermo’, un laboratorio documentario all’interno del quale giovani rifugiati e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo lavorano insieme, a coppie, a un cortometraggio sulla città. Nello scambio di punti di vista e esperienze dello spazio urbano, che è l’idea portante del progetto, non poteva mancare lo spazio di casa. Il laboratorio è condotto da Letizia Gullo ed è realizzato in collaborazione con UNICEF, Intersos e il Garante Infanzia e Adolescenza del Comune di Palermo”.
Alagie Malick Ceesay ha commentato l’esperienza così, sulla sua pagina: “Grazie mille per la possibilità di collaborazione e per raggiungere questo obiettivo, sono fiero di essere ospitato a Casa dei Mirti”.
Il Centro diaconale La Noce di Palermo è un’opera sociale della chiesa valdese che si occupa, fra l’altro, di servizi per i minori.