13 ottobre. Conferenza su rivoluzione digitale e involuzione comunicativa

Un appuntamento per parlare di chiesa e informazione, internet e vita, manipolazione e fiducia insieme a due autori: il filosofo cattolico Matteo Bergamaschi e il pastore protestante, nonchè teologo “pop”, Peter Ciaccio. Introduce la pastora, filosofa e medica Ilenya Goss. A Sondrio oppure online

Foto Andrew Guan / Unsplash

Roma (NEV), 12 ottobre 2022 – Il Centro evangelico di cultura di Sondrio propone la conferenza su “iGod e Infochiesa. La nuova coesione credente”. Appuntamento alle 17 di giovedì 13 ottobre in via Malta 16, oppure online.

“La rivoluzione digitale ha sconvolto i tradizionali punti di riferimento – scrivono gli organizzatori –. L’essere umano connesso a internet è diverso dall’animale sociale di cui parlava Aristotele? Come pensare l’impatto del digitale sulla natura umana? Tra opportunità e rischi, tra informazione e bufale ci interroghiamo sul rapporto tra lo sviluppo dei media e la fase attuale del capitalismo? Quali margini di libertà restano all’iniziativa umana?”. Il dibattito partirà da queste domande e tenterà delle risposte… “Dalla prospettiva cristiana della vocazione a esserci in questo mondo come testimoni intellettualmente onesti della realtà – si legge ancora nell’invito – sarà aperta la discussione”.

Ospiti, il filosofo cattolico Matteo Bergamaschi e il pastore protestante Peter Ciaccio, introdotti dalla pastora, filosofa e medica, esperta di bioetica, Ilenya Goss. Modera il direttore del Centro Emanuele Campagna.

Alla vigilia dell’incontro, lo stesso Campagna invita a partecipare e illustra i temi, che spazieranno nelle prospettive sociologiche e filosofiche, a partire dai due libri dei relatori:

INFOCHIESA. Le sfide dell’infosfera al pensiero credente – di Matteo Bergamaschi.

 

eVangelo, iGod & Personal Jesus. Districarsi tra social, tecnologia e liquidità – di Peter Ciaccio.

Dice Campagna: “Il pastore Ciaccio si chiede chi sia una persona famosa, un influencer, un amico secondo FB, si interroga sui fatti del 6 gennaio 2021 su tutto il fenomeno del deep state (teorie del complotto) e sui processi di shaming e shitstorm.

Bergamaschi si interroga sul rapporto tra comunicazione e capitalismo, sulla libertà come incognita aleatoria del comunicare dopo l’avvento della macchina di Turing. In realtà, dalla mia lettura dei due libri, illuminanti ciascuno per sé, mi pare emerga con forza l’approccio di Bergamaschi a porsi come credente davanti a questo fenomeno e all’importanza di dover riguadagnare il terreno perduto, mentre Ciaccio è più l’intellettuale che osserva il divenire di un fenomeno da una prospettiva sì sociologica, ma non esclusivamente tale. Spesso richiama l’attenzione alla storia del folklore (protestante), ma anche l’arte e la fruizione del cinema.

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Entrambi gli autori affrontano il tema se l’homo sapiens sapiens sia ancora lo stesso che soverchiò il neandertaliensis dall’avvento della tecnica comunicativa. Ciaccio cita la filosofia di Cyberpunk. Cita anche Bruno Mastroianni e la sua “Disputa felice”. Bergamaschi veste gli abiti del filosofo e pensa la tecnica non come protesi, ma come organi strumentali (o eventualmente massa cancerosa, quando uccide) dell’odierno essere umano”.

Dai libri, dagli autori, dal dibattito, ci si potrà quindi aspettare un’immersione nel mondo dell’informazione, della manipolazione, della vita, della fede e della fiducia. Infine, della libertà intesa, conclude Campagna, “come liberazione da molti procacciata come valore hacker. E questo porta alle domande: la rete favorisce la collaborazione, lo sviluppo della creatività e cooperazione al di là dei vincoli di autorità?”.


Appuntamento giovedì 13 ottobre ore 17:00 – in via Malta 16 a Sondrio e sui canali YOUTUBE e pagina Facebook.


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