Metodista riceve premio “BAFTA” per archivio del cinema panafricano

Roma (NEV), 22 febbraio 2024 – June Givanni, leader della Walworth Methodist Church, ha ricevuto il premio BAFTA (British Academy of Film and Television Arts) per il suo eccezionale contributo al cinema (Outstanding British Contribution to Cinema).

Giunto alla sua 77ª edizione, il BAFTA è uno dei più prestigiosi premi del settore e premia annualmente opere cinematografiche, televisive e interattive.

Immagine tratta da https://www.junegivannifilmarchive.org/

Givanni è stata premiata per il suo “June Givanni Pan African Cinema Archive” (JGPACA). Le cerimonia si è svolta a Londra il 18 febbraio presso la Royal Festival Hall.

“Il lavoro di Givanni è incentrato sul cinema e sulla cultura panafricana e nera britannica – si legge sul sito methodist.org.uk – Il JGPACA è una collezione personale di film, ephemera, manoscritti, pubblicazioni, audio, fotografie e manifesti che documentano il cinema panafricano. Questo archivio, gestito da volontari, contiene oltre 10.000 manufatti rari e unici raccolti negli ultimi 40 anni, rendendolo uno dei più grandi archivi indipendenti del Regno Unito”.

Il premio “Outstanding British Contribution to Cinema” è uno dei più alti riconoscimenti dei BAFTA ed è dedicato a una persona o a un’organizzazione che ha dato un contributo significativo e stimolante al cinema attraverso un particolare progetto o lavoro.

June Givanni ha lavorato come curatrice cinematografica nei cinque continenti. In particolare, ha coordinato il Third Eye Film Festival del Greater London Council nel 1983 e ha creato ed è stata responsabile della gestione dell’Unità Afro-Caraibica presso il British Film Institute (BFI).

“Grazie BAFTA – ha detto Givanni, commossa, nel suo discorso durante la cerimonia -, è stato uno shock totale essere selezionata per questo premio. Sono veramente onorata di essere una delle poche donne di colore a ricevere questo prestigioso riconoscimento. Questo rappresenta il culmine di un lungo viaggio per i molti, brillanti curatori che in tutto il mondo, spesso invisibili, hanno raccolto le nostre storie di diaspora. Non avremmo potuto fare tutto questo senza i registi, il cui lavoro ci è stato donato, i pionieri dell’archivio e i sostenitori, che mi onoro di chiamare amici e colleghi. Grazie, questo premio è per voi”.

June Givanni ha quindi elencato diversi fra i suoi collaboratori, citando i suoi co-direttori e il suo staff, estendendo la sua gratitudine anche al figlio, ai nipoti, alla sua famiglia e a Dio.

Guarda il suo discorso dopo aver ricevuto il premio qui.