Roma (NEV), 12 gennaio 2017 – Per la prima volta lampedusani di diverse confessioni cristiane celebreranno insieme l’apertura della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Mercoledì 18 gennaio, a partire dalle 18.30, la parrocchia di San Gerlando e Mediterranean Hope, il progetto sulle migrazioni della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) che ormai da tre anni ha aperto sull’isola un proprio Osservatorio, promuovono un incontro ecumenico che sarà guidato dal tema della Settimana: “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”, tratto dal testo della Seconda lettera di Paolo ai Corinti (5:14-20). “Un tema forte e ancora più significativo in un luogo di frontiera – ha dichiarato all’Agenzia NEV Marta Bernardini, operatrice di Mediterranean Hope -, dove credenti di diverse nazionalità, provenienze e confessioni si trovano insieme ad affrontare il fenomeno più tragico del nostro tempo”.
Con l’arrivo degli operatori di Mediterranean Hope (era il maggio 2014), a Lampedusa è nata una prassi di dialogo tra fedi che vede il suo momento clou nell’incontro ecumenico ed interreligioso del 3 ottobre, organizzato in memoria del naufragio occorso nel 2013 a largo dell’isola, una tragedia che costò la vita a 366 migranti. Il 3 ottobre del 2016 la commemorazione ecumenica si è svolta nella chiesa di San Gerlando; al termine della funzione i partecipanti hanno sottoscritto una Dichiarazione ecumenica d’impegno.
Nata in ambito protestante, la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si celebra ogni anno tra il 18 e il 25 gennaio è un’iniziativa che ha più di cento anni di vita. Promossa congiuntamente dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, la Settimana di quest’anno è stata preparata dai cristiani tedeschi in vista del Cinquecentenario della Riforma protestante.