Corridoi umanitari, la Francia ha firmato

Protestanti e cattolici, i rappresentanti degli enti promotori sono stati ricevuti questa mattina all'Eliseo dal presidente Hollande

Il Presidente della Federazione delle chiese protestanti di Francia François Clavairoly firma il protocollo. Fonte: Federazione protestante di Francia

Roma (NEV), 14 marzo 2017 – E’ stato firmato questa mattina all’Eliseo il protocollo d’intesa per l’attivazione dei corridoi umanitari tra Libano e Francia, un progetto nato sull’esempio italiano, dalla collaborazione ecumenica tra organizzazioni protestanti e cattoliche – la Federazione protestante di Francia, la Comunità di Sant’Egidio, la Conferenza episcopale francese, l’Entraide Protestante e il Secours Catholique – che hanno chiesto e ottenuto dal proprio governo nazionale un impegno concreto sul fronte umanitario aperto dalla guerra in Siria.

Il titolo completo del progetto è Opération d’accueil solidaire de réfugiés en provenance du Liban – “Operazione d’accoglienza solidale dei rifugiati provenienti dal Libano” – e utilizza la medesima base giuridica dei corridoi umanitari italiani, ovvero l’articolo 25 del regolamento (CE) n. 810/2009 che istituendo un “codice comunitario dei visti” concede agli Stati Schengen la possibilità di rilasciare visti umanitari validi per il proprio territorio. Per i prossimi 18 mesi, l’accordo siglato oggi impegna il governo francese a concedere 500 visti umanitari a beneficio di persone in acclarata condizione di vulnerabilità – si pensa anzitutto ai Siriani che affollano i campi profughi del Libano – mentre i cinque enti promotori si faranno carico delle spese, delle strutture d’accoglienza e dell’integrazione dei nuovi arrivati su suolo francese.

“La vostra iniziativa va incontro ai valori della Francia”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica François Hollande, salutando i firmatari convenuti nella residenza di Stato e mettendo in luce come una “Repubblica laica” abbia bisogno degli stimoli e della collaborazione delle diverse chiese e religioni. “Il Preambolo della nostra Costituzione ricorda che tutte le persone perseguitate in ragione delle loro azioni nel nome della libertà hanno diritto d’asilo sul suolo francese. Questo testo ci obbliga tutti, lo Stato e i suoi cittadini. E’ un obbligo morale, nazionale e internazionale”.

Luca Maria Negro

Anche da parte italiana è grande la soddisfazione. Alla vigilia della firma, il Presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, pastore Luca Maria Negro, aveva già indirizzato una lettera di congratulazioni al Presidente della Federazione protestante di Francia François Clavairoly, mettendo a disposizione del suo omologo e di tutte le organizzazioni francesi l’esperienza accumulata in Libano dagli operatori italiani: “Per la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, che per prima ha sperimentato il modello dei corridoi umanitari, è un risultato di eccezionale importanza perché conferma la sostenibilità di una strategia tesa a garantire protezione umanitaria e a contrastare il traffico umano. Le solide relazioni tra le nostre due federazioni ci permettono di considerare azioni e programmi comuni per promuovere il modello dei corridoi umanitari in altri paesi europei”.