Islam italiano. Luca Maria Negro (FCEI): “Bene il Patto nazionale”

Plauso del pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, per la firma al Viminale del “Patto nazionale per un islam italiano”. In una lettera al ministro dell'Interno Marco Minniti: “Accogliamo sempre con grande soddisfazione ogni iniziativa tesa a consolidare la libertà e il pluralismo religiosi che costituiscono elementi essenziali e peculiari di ogni democrazia”

Con il ministro dell'Interno Marco Minniti al Viminale per la firma del Patto nazionale per un islam italiano (1° febbraio 2017)

Roma, 6 febbraio 2017 (NEV/CS06) – Nel congratularsi con il ministro dell’Interno Marco Minniti per la recente firma del “Patto nazionale per un islam italiano”, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro, in una lettera inviatagli oggi, ha ricordato come “da anni gli evangelici italiani sollecitano una nuova legge sulla libertà religiosa che, superando le antiche norme di epoca fascista, tuteli il principio di laicità dello Stato e garantisca a tutte le comunità religiose i diritti previsti dalla Costituzione”.

La firma dell’innovativo “Patto”, avvenuta lo scorso 1° febbraio al Viminale in presenza di esponenti delle principali organizzazioni islamiche in Italia, nonché del coordinatore del Consiglio per i rapporti con l’Islam, il valdese Paolo Naso, per il presidente FCEI è “una tappa importante verso il pieno riconoscimento di una comunità di fede che tanta rilevanza ricopre sul piano sociale, culturale e religioso, ormai anche in Italia. Come componente dell’evangelismo italiano – aggiunge Negro – accogliamo sempre con grande soddisfazione ogni iniziativa tesa a consolidare la libertà e il pluralismo religiosi che costituiscono elementi essenziali e peculiari di ogni democrazia”.

La missiva si conclude con l’augurio che venga al più presto avviato un processo politico che conduca “all’approvazione di nuove norme per tutte le confessioni religiose ‘diverse dalla cattolica’, nel quadro della Costituzione e con la chiara consapevolezza del valore culturale e civile del pluralismo religioso”.