#InaugurationDay e oltre, le “istruzioni per l’uso” delle chiese Usa

Le raccomandazioni della Chiesa unita di Cristo (UCC), nel giorno in cui, in una Washington blindata, Joe Biden diventerà 46esimo presidente degli Stati Uniti

foto di Tim Mossholder, unsplash

Roma (NEV), 20 gennaio 2021 – “Due compiti principali per la Chiesa, uno profetico e uno pastorale. Il primo è chiamare con il suo nome il male persistente che è il suprematismo bianco. Il secondo è curare le ferite”. Così, a poche ore dall’insediamento ufficiale di Joe BidenJohn Dorhauer, presidente della Chiesa unita di Cristo, United Church of Christ (UCC). 

“Siamo stati tutti traumatizzati – continua Dorhauer, così come sottolineato in un articolo sul sito Ucc firmato da Connie Larkman – da ciò a cui abbiamo assistito, l’assalto al Campidoglio, la scorsa settimana. Abbiamo tutti bisogno di guarire. Abbiamo bisogno di un ritorno alla civiltà nel nostro discorso pubblico”.

L’UCC è una chiesa protestante “storica” degli Stati Uniti, conta circa 5000 chiese locali e un milione di membri.

Contro il nazionalismo cristiano

Sandy Sorensen, direttore dell’ufficio dell’UCC a Washington, D.C., si è detto “preoccupato per la sicurezza delle persone”, ricordando che ci sono “una serie di azioni che le persone possono intraprendere prima dell’inauguration day e della cerimonia ufficiale, senza uscire di casa”. Sorensen si trovava in un ufficio a pochi passi da Capitol Hill, il 6 gennaio, quando i manifestanti assalirono il Campidoglio: “ho visto persone distribuire Bibbie e offrire guide per lo studio della Bibbia per giustificare le loro azioni”, dichiara.

Di qui la presa di posizione contro il nazionalismo cristiano bianco. “Dobbiamo resistere – dichiara l’UCC in una nota a questo riguardo – e denunciare il nazionalismo cristiano, soprattutto quando ispira atti di violenza e intimidazione, inclusi atti di vandalismo, minacce di bombe, incendi dolosi, crimini d’odio e attacchi ai luoghi di culto, contro le comunità religiose in patria e all’estero. Sia che ci si trovi in una chiesa, in una moschea, in una sinagoga o in un tempio, l’America non ha fedi di serie B. Tutte le persone sono uguali e hanno pari diritti, secondo la Costituzione degli Stati Uniti. Come cristiani, dobbiamo parlare con una sola voce condannando il nazionalismo cristiano come una distorsione del vangelo di Gesù e una minaccia per la democrazia americana”.

Infine, il supporto concreto al nuovo corso politico. Sorensen “incoraggia il sostegno alla nuova legislatura, un primo passo importante per riparare ciò che si è rotto nella nostra democrazia”.

“Le ripetute menzogne ​​nei nostri discorsi pubblici da parte di politici e purtroppo altri funzionari pubblici, incluso il clero, sono rimaste incontrollate per troppo tempo. La menzogna ha facilitato la violenza, la sedizione e l’insurrezione “, ha aggiunto Peter Cook, ministro dell’UCC e direttore esecutivo del Consiglio delle chiese di New York. “Come pastori dobbiamo essere coraggiosi e sinceri nei nostri discorsi e creare spazi nelle nostre comunità di fede e nella pubblica piazza, che facilitino il racconto della verità. La chiesa deve smetterla di cercare di essere “apolitica” o impegnarsi a mettere a tacere la voce di altri che stanno lottando nella congregazione o nella comunità. Occorre invece creare spazi per discutere anche di temi complessi”.

Evitare lo scontro

Oggi Joe Biden e la vice presidente Kamala Harris presteranno giuramento al Campidoglio degli Stati Uniti, all’interno di un perimetro sicuro. Sul National Mall sono state collocate quasi 200mila bandiere americane per rappresentare il popolo americano.

Ma l’allarme sicurezza è alto. Il pastore Jerry Foltz, sostenitore e volontario dell’UCC, ha dichiarato: “Vi supplico di non farvi coinvolgere in nessuna azione, né a sostegno né nel contrastarle. Ho manifestato in passato per i diritti civili e contro alcune guerre, pacificamente. Ma ora non è il momento di prendere parte a nessuno di questi eventi imprevedibili. È meglio restare a casa. Non uscire, non rischiare una maggiore esposizione al COVID-19. Avremo molto lavoro da fare, dopo il 20 gennaio, per cercare di ricostruire la nostra vita nazionale”.

La cerimonia di inaugurazione sarà molto diversa dagli altri anni ma non mancheranno – di persona o virtualmente – i personaggi famosi. Lady Gaga intonerà l’inno nazionale subito prima del giuramento al Campidoglio, per poi passare all’esibizione di Jennifer Lopez e a quella del cantante country Garth Brooks. Silvester S. Beaman, pastore metodista, come spiegato da Riforma in questo articolo, pronuncerà la benedizione a Biden.

Trump intanto se ne va concedendo la grazia a 73 persone, fra cui il suo ex consigliere Steve Bannon, incriminato e arrestato lo scorso agosto con l’accusa, in concorso con altre tre persone, di avere distratto fondi dalla campagna online “We Build The Wall” per la costruzione di un muro al confine tra Usa e Messico. Il repubblicano presidente uscente continua a non accettare la sconfitta: “Voglio che sappiate che il nostro movimento è solo all’inizio”.

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