Rete Pace e disarmo. Assemblea nazionale parla di impatto ambientale dei conflitti

Prosegue il lavoro dei movimenti pacifisti e nonviolenti. Dal recente incontro, emerge la voglia di impegno concreto per il disarmo e per l’educazione alla pace. Inoltre, l’avvio di riflessioni sull’idea di un Mediterraneo come “Ponte dei popoli” e sull’impatto ecologico ed economico dei confitti e della militarizzazione. Le sensazioni a caldo della coordinatrice della Commissione Globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in italia, Antonella Visintin

Foto retepacedisarmo.org

Roma (NEV), 27 settembre 2021 – “È stata un’Assemblea positiva e costruttiva” dichiara Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

Antonella Visintin ha partecipato all’Assemblea nazionale della Rete italiana pace e disarmo (RiPD), di cui la GLAM fa parte, il 17 e 18 settembre scorsi. “La rete – prosegue Visintin – è governata dalle organizzazioni che storicamente sono attive nelle sue due anime: il disarmo e il pacifismo”. La Rete pace e disarmo ha appena compiuto un anno, ma raccoglie il lavoro di tanti anni di attivismo per una società nonviolenta da parte dei numerosi organismi che ne fanno parte oggi. Nel corso dell’Assemblea, si legge nel resoconto, i partecipanti hanno ragionato sulle attività, confrontandosi fra l’altro con esponenti della politica e della società civile sulle prospettive di lavoro comune.

Foto retepacedisarmo.org archivio

“Si è detto di voler articolare meglio l’attività della rete in quattro direzioni – racconta ancora la coordinatrice GLAM –. Due sono le direzioni di contesto: la ricerca e il confronto teorico. Altre due direzioni sono relative ai campi di intervento: l’advocacy presso i decisori e l’intervento nei territori. Queste attività sono prevalentemente sulle gambe dei componenti della rete”.

Il percorso futuro è tracciato: impegno nelle campagne comuni per la pace, la nonviolenza e il disarmo. Il rafforzamento delle iniziative di educazione alla pace. L’avvio di riflessioni sull’idea di un Mediterraneo come “Ponte dei popoli” e sull’impatto ecologico ed economico dei confitti e della militarizzazione. La Rete dei movimenti pacifisti intende avere un ruolo propositivo. Pertanto continuerà il suo appoggio concreto per la riduzione delle spese militari. Per il controllo della diffusione e dell’export di armi e la difesa della Legge 185/90. Nella mediazione negli interventi civili di pace nei conflitti. Infine, per l’istituzione della Difesa civile non armata e nonviolenta e per la collaborazione alle campagne internazionali già attive su questi temi.

Antonella Visintin

Conclude Antonella Visintin: “Ho apprezzato che fra i temi da approfondire sia stato citato l’impatto del settore armiero e delle guerre sull’ambiente. È un tema che come GLAM portiamo sempre avanti e lo avevamo proposto anche in queste sedi. L’argomento è stato trattato in modo parziale, ma sono fiduciosa che a breve si potrà ragionare insieme su come approfondirlo. Sono molte le occasioni per farlo, anche in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP26) intorno alla quale abbiamo costruito iniziative e campagne di sensibilizzazione per la giustizia climatica, come ad esempio quella dei giovani metodisti mondiali nota come CJ4A. A Milano sabato 2 ottobre, la CJ4A ha promosso un flash mob allargato ai giovani battisti, avventisti, luterani, valdesi e di altre fedi”.