Election day, cosa può insegnare la storia valdese

Alla vigilia dell'election day per le presidenziali negli Stati Uniti, un articolo di Brad Lewis, presidente della Società valdese americana. Mentre la Chiesa unita di Cristo (UCC) ribadisce: "Dobbiamo contare ogni voto", perchè "Il nostro voto è la nostra voce e ogni voce è sacra".

foto Dan Dennis, unsplash.com

Roma (NEV), 2 novembre 2020 – “Io – e penso la maggior parte degli americani – ho seri dubbi su di chi ci si può fidare e su cosa accadrà dopodomani”. Lo dice in un articolo Brad Lewis, presidente dell’American Waldensian Society, professore di economia all’Union College di Schenectady, New York, ex presidente della Chiesa riformata in America, alla vigilia dell’election day 2020.

“Quasi tutte le notizie sulle elezioni americane, relative ad entrambi i partiti, sono “semplici” – continua Lewis – : se saremo eletti “noi” le cose andranno meglio, ma se saranno eletti “loro” tutto andrà in pezzi. Quello che so dalla mia esperienza e formazione come economista è l’esatto contrario. Dubito ancora di più di quello che le due fazioni dicono l’una dell’altra. Ricordo a questo proposito quanto ci disse il pastore Eugenio Bernardini, già moderatore della Tavola valdese, nella mia chiesa natale a Schenectady, New York, quando venne a trovarci alcuni anni fa. Ha riflettuto sulla storia dei valdesi e sulla fede che ha ispirato molti di noi: in questi secoli l’unica cosa che ha salvato i valdesi è stata la loro fede in Gesù Cristo. Come disse una volta un filosofo francese, più le cose cambiano, più rimangono le stesse. Così è nel governo. Ecco perché sono grato di aver incontrato i valdesi, di condividerne la storia e la fede, specie quando mi aiutano a ricordare che un movimento politico, economico o sociale da solo non basta: abbiamo bisogno di Gesù”.

We Must Count Every Vote

“Dobbiamo contare ogni voto”. Così invece ha titolato la Chiesa unita di Cristo (UCC) una nota diffusa proprio oggi, 2 novembre. E pochi giorni fa sempre l’UCC aveva già lanciato un appello contro il rischio di possibili problemi e polemiche legati al conteggio dei voti.

“Già oltre 93 milioni di persone hanno votato in anticipo […] A causa delle misure di sicurezza e delle procedure legate al Covid, ci vorrà molto più tempo prima che i funzionari elettorali contino i voti. La possibilità di sapere i risultati delle elezioni nella notte delle elezioni sono scarse. Tieni gli occhi aperti e sii scettico nei confronti dei candidati che rivendicano la vittoria troppo presto nella notte delle elezioni. […] E’ possibile che ci saranno alcune premature affermazioni di vittoria – da parte dei candidati in vantaggio nel giorno delle votazioni – che non riflettono tutte le innumerevoli votazioni per posta. Oltre 15 stati hanno regole che non consentono nemmeno l’apertura delle schede per corrispondenza il giorno prima o il giorno delle elezioni. Alcuni stati si dimostreranno più controversi di altri, specialmente se i conteggi dei voti daranno risultati molto vicini tra loro. Questo è il motivo per cui dobbiamo ricordarci di contare ogni voto! Il nostro voto è la nostra voce e ogni voce è sacra. Ogni persona che ha espresso il proprio voto merita di averlo conteggiato. Perché la nostra democrazia funzioni, deve includere e servire tutti noi”.

L’UCC, una chiesa protestante “storica” degli Stati Uniti, che conta circa 5000 chiese locali e un milione di membri, è stata particolarmente attiva in queste settimane che hanno preceduto il voto. Sul suo sito una sezione ad hoc, “Our Faith our vote”, costantemente aggiornata, contiene i materiali di una vera e propria campagna per chiamare gli statunitensi al voto.

 


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